Napoli, centro storico, ad un palmo dalla Fontana della Sellaria. All’ingresso un blu ridondante fa da cornice ad una apoteosica vetrina di fritture, manifesto ufficiale dello street food napoletano.

Con l’acquolina che fa strada, si scendono dei gradini per raggiungere le sale dove archi in pietra di tufo e tavoli in marmo convivono con una mise en place moderna e frizzante. Impossibile non essere rapiti dalle pareti: Pulcinella e San Gennaro, il Vesuvio, foto di famiglia, portafortuna e santi, tamburelli e papi. Impronte forti della padrona di casa, Maria Cacialli, affabile e gentile, tanto capace di esprimere la sua reverenziale napoletanità anche nelle portate.
Il menù è quello canonico e il servizio vivace.

La frittatina è di spessore, al primo morso è entrata dritta dritta nel mio cuore (e nella mia TOP3): sarà quel cuore di ragù, la carne di maiale, quella festa di besciamella e formaggio, quella pastella dorata e croccante all’esterno e morbida e gustosa all’interno, sempre leggera e poco unta. Forse un ingrediente segreto tramandatole dal grande padre Ernesto, o semplicemente il tocco della “mano” di una donna napoletana… ma questa pepita è un’esplosione di gusto!

La pizza fritta qui regna sovrana: cicoli di maiale, ricotta, provola e pepe; pomodoro non pervenuto, come comanda “La figlia del Presidente“, ma dimensioni estreme: una imponente mezzaluna, dalla cottura perfetta, con doratura uniforme e bordi croccanti, dall’impasto sottilissimo, saporito e leggero. Si leggero, come il conto!

Un posto cuore della tradizione, dell’arte della friggitoria, della Napoli verace… come quello di una figlia che prosegue la storia del suo papà…

Voto dei commensali del #ColellaPizzaTour
Location: 7.8/10
Menù: 6.9/10
Servizio: 7.1/10
Conto: 6.8/10
Totale: 28.6/40