Napoli, Case Nuove: tra il Borgo Loreto, corso Garibaldi e corso Arnaldo Lucci.
Occhi a cercare pezzi di cielo tra i palazzi popolari tirati su negli anni lontani. Cinque strade orizzontali e cinque verticali, una scacchiera nella quale sarà facile perdersi e sorprendente ritrovarsi alla prima indicazione.
Una grossa tenda azzurra ombreggia gli ultimi passi sul marciapiede dove, tra le auto e i motorini, quattro tavolini sono allineati lungo il muro esterno. È qui che quella bancarella improvvisata Ra’ Masardona si è trasformata nel santuario della pizza fritta… così una tradizione romantica si è tramandata come passione a Enzo Piccirillo, erede di una ricetta antica e perfezionata.
Una piccola stanza arredata con tavoli semplici.
Fritti popolari, autentici, costruiti sul sapore: impasto bello, fragrante, profumato di pane fritto, robusto e soave, leggero, non unto, di sostanza, nella forma tonda classica o a battilocchio.
Ripieno nel cuore di cicoli, ricotta, provola, pummarola e pepe.
Un sole. Caldo, raggiante e aureo. Perfetto col ripieno dei ripieni. Oppure di scarola, olive, uva passa e pinoli. Oppure a mo’ di pizzella ricoperta di pomodoro fresco a pacchetelle e bufala. Oppure salsicce e friarielli.
…o con una palla di gelato alla vaniglia firmato casa infante!
Avvolti in un lenzuolo di carta marroncina vengono servite con un rituale che le porta fuori sul tavolino, con il cartoccio che sarà tovaglia e le due mani che torneranno posate. Le prendi a morsi, perché talvolta necessitiamo di gesti primitivi, sorprendendoci felici per quella semplicità che ancora resiste, per pochi denari.
E, nonostante questo ben di Dio, tutto è digeribile perché buono. Non buono perché digeribile.
Ci saranno molte ore del giorno per essere felici ma, escludendo il sabato, mai di sera. Esperienza inebriante!
Voto dei commensali del #ColellaPizzaTour
Location: 6.8/10
Menù: 8.7/10
Servizio: 6.9/10
Conto: 7.7/10
Totale: 30.1/40
colellapizzatour 