Casa Vitiello è una predisposizione d’animo, più che una pizzeria. É allontanarsi dai rumori e dal clamore. Per poi uscirne più ricchi.
Che sta a Tuoro, borgo di Casertavecchia, tra quattro mura di tufo del Seicento, ci si sa. Del forno con la lastra ruotante all’interno e della molteplicità degli impasti pure ve ne ho parlato… Quello che “mi fa uscire pazz’ a me” è il morso della pizza di Ciccio Vitiello: al tatto è scrocchiarello e croccantino ma al palato langue come burro! Ti fa fesso e cuntento, ma a me cuntento assai: può assomigliare a quello di una pizza in teglia, più spesso. Ma è solo impressione, perché poi viene via da buona napoletana quale somiglia. Degna della sorella maggiore delle mie parti.
Tradizione. Equilibrio. E quando la tua amica ingarra la pizza più buona del tavolo, bisogna darle gloria…

Pomodorini confit gialli e rossi, fonduta di Blue di pecora, fiordilatte e pesto di basilico, questa è ‘O vient e Paoletta vince…

E poi alternativa Conterranea, come il nome di quest’ultima: mozzarella di Bufala DOP, pesto di rucola, scaglie di Caciocavallo stagionato 8 mesi, riduzione di Vino Casavecchia e Carpaccio di carne di Bufalo. Tutti i sensi chiamati all’appello.
Eh sì, quel vialetto lastricato ti porta in quella che sembra una dimora per vecchi poeti stanchi del mondo e capisci che non ci si abitua mai alla bellezza.