Pizzeria Ciro Pellone – Un arcobaleno alla Loggetta

Ultimamente adoro ritrovarmi in certe pizzerie di quartiere. Piccole, che nascono d’asporto, con giusto una piccola saletta con pochi coperti.
Sono quei posticini dove regna la calma, dove il tempo scorre lento, non esiste frenesia, né la presunzione di spaccare il mondo. Il risultato poi è qualcosa di semplice: mangiare serenamente una pizza di tradizione, popolare, fatta bene, dove le possibili incertezze passano non in secondo ma in terzo piano, dove il taccuino degli appunti lo lasci ben saldo in tasca per godere di quella semplicità ancestrale per cui nasce tutto.
Alla Loggetta esiste una sana testimonianza di quanto descritto…
Siamo nella periferia di Napoli, un rione di frontiera tra Soccavo e Fuorigrotta, un agglomerato urbano protagonista di una terra di confine difficile, a un soffio dal rione Traiano, a un palmo dal Complesso Universitario di Monte Sant’Angelo, all’ombra dello stadio San Paolo.

Pizzeria Ciro Pellone, un cognome pesante che a Napoli è sinonimo di “pizze saporite”. Il nonno aveva lavorato al Trianon, grande scuola di pizzaioli del Dopoguerra, poi all’apertura di Pellone a via Nazionale e successivamente si era aperto un proprio spazio.
Nel 1984 il figlio Ciro apre questo locale alla Loggetta, ribadisco, all’inizio solo d’asporto.
Una realtà a conduzione familiare che nel corso degli anni si è arricchita della collaborazione dei figli Marco e Antonio.
Lo definirei un arcobaleno di quartiere, e non solo nel senso metaforico.
All’ingresso in sala ciò che colpisce all’istante sono i colori, tanti caleidoscopici colori, schizzi, tempere. Un locale piccino che è una bomboniera semplice, pulita, tripudiante di sfumature: tovagliette pastello, poggia posate, quadri di arte moderna alle pareti con un richiamo alla fondazione della pizzeria, menù che nei toni abbraccia le ceramiche vietresi Massimino, che ha personalizzato con astrattismi i piatti di portata.
Degna di nota, inoltre, la presenza, su ciascun tavolo, di una bottiglia di olio evo taLù de I potti de fratini (adoro!).
Menù che si fa in 5: le Margherite, con la possibilità di sceglierne il pomodoro, i Ripieni, le Marinare, con dediche particolari, le Classiche da “pizzeria” e le Speciali, divise per territorialità e stagionalità.
La mia unica esigenza, assaggiarne quante più possibili!

Marinara

Ed è subito Marinara con un pomodoro San Marzano classico. Ottimo. Gli ingredienti promettono bene.

Margherita

Si passa poi alla Margherita fatta con pomodoro dell’azienda Gustarosso e fiordilatte d’Agerola. Un gusto tradizionale propriamente detto, antico, Napoli risulta assolutamente presente.
Le due classiche esaltano le caratteristiche dell’impasto, diretto con lievitazione di dodici ore, non idratato fino allo spasmo.

Don Antonio

Nel mio crescendo di sapori la Marinara assume nuove pennellate: al classico San Marzano dop Gustarosso e origano si aggiungono pomodori del piennolo Gioli rossi e gialli, olive nere e acciughe. La Don Antonio è un ossimoro indovinato di ricercatezza nella semplicità, una tradizione leggermente spolverata, una dedica importante per un nome importante

Pizza Pastore

Sulla scia del pomodorino giallo Lucariello, la pizza Pastore con provola d’Agerola, salsiccia di maiale nero Irpino e provolone del Monaco mantiene alta l’asticella della buona combinazione tra gli ingredienti.
Infine, dopo la quarta, lo sguardo cade sul mio pomodoro preferito, i favolosi pomodorini di collina “lampadina” Quisisana Dama.

Damatriciana

Embè, io quando vedo Dama vedo rosso (nel senso del toro logicamente) e non so resistere alla tentazione. E quindi, come dolce (si fa per dire), la Damatriciana con guanciale, pecorino romano, grana padano, peperoncino. Qui la delicatezza unica del pomodoro assume una nuova veste, decisa, forte anzi fortissima con toni che raggiungono l’essenza del tipico piatto romano.
L’accoglienza è squisita, le pizze tutte cotte bene e di dimensioni gradevoli, il famoso rapporto qualità-prezzo ottimo… e poi un bellissimo affiatamento familiare, dove la mamma e il papà danno ancora una mano e zia Patrizia si occupa dei fritti.
Una realtà bella, una pizzeria con il cuore, quello di sostanza del napoletano, e con “i baffi”.
La riconoscerete soprattutto da quelli…

Ciro Pellone Pizzeria
Via Mario Gigante, 94-96
80126 Napoli

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