Pizza Social Lab – Un’esperienza di pizza sharing vis-à-vis

Esiste un posto che ne racchiude 3 in uno… o forse 4!
Beh ripensandoci addirittura 5!
Sembro un azzeccagarbugli, ma c’è tanta verità nelle mie parole
Sarò più esplicito!
Napoli, accanto al Teatro Palapartenope a pochi metri dall’Edenlandia, dall’Arena Flegrea e dal The Space Cinema, nei locali della storica Brasserie, per trent’anni punto di riferimento di una intera generazione, una fantastica trovata, un’idea che mette d’accordo tutti, prende forma e soprattutto vita!

Pizza Social Lab, un progetto innovativo che esplode i segni particolari già nel nome: la pizza come archè di tutto; la socialità in termini di occasione, di incontro come fine; il lab, fucina di sapori, ricette e abbinamenti il mezzo.
Riscoprire la bellezza della convivialità, il vis-à-vis intorno ad un tavolo, l’essere social nella realtà, nel contatto con l’altro e la condivisione di spicchi di pizza e di storie. Un nuovo format di social dining con un’offerta straordinaria: tre esperienze di pizza, la possibilità del gluten free e un cocktail bar, che “sforna” a doc per ogni portata. 5 in 1, ecco perché!

Il locale è immenso, 800 metri quadrati per 380 coperti, con due punti focali che attirano subito la mia attenzione: un’isola centrale, cuore pulsante e nucleo del locale, dedicata alla lavorazione della pizza, con due enormi forni a legna rivestiti di mosaico nero, tarati a temperature, doppio bancone in marmo dove convivono ben sei pizzaioli; poi, all’ingresso, il tavolo social per dodici persone, realizzato su misura intorno ad un albero di acero rosso, pianta forte e resistente come i legami.
Ambiente moderno, essenziale e colorato, concetti affissi alle pareti, tavoli in legno ben distanziati tra loro, bancone bar e divanetti per un’apericena più easy, zona gluten free e cucina.

Il menù propone degli ottimi fritti, con tre declinazioni di frittatine (classica, genovese, nerano).
E come già detto tre varietà di pizza.

Le classiche della tradizione napoletana, in termini di caratteristiche di impasto e di topping, sono affidate a Rosario Ferraro, scuola Antica Pizzeria da Michele: la Margherita e la Carrettiera (salsiccia di maialino nero casertano Cillo e friarielli per i non autoctoni) sono da centro storico, a ruota di carretto, veraci, fine di pasta. Magistrali.

A capo della linea new age, fatta di impasti frutto di blend di farine Petra e pennellate di creatività nel topping, c’è il maestro pizzaiolo Gennaro Melillo, scuola Giuseppe Vesi Pizza Gourmet: la Cetarese, con ombra di San Marzano Dop, pacchetelle gialle del Vesuvio, pacchetelle del piennolo, pomodorino corbarino, alici di Cetara, olive nere caiazzane, origano, è il manifesto di un’inventiva sana che tocca tutte le note gustative nel rispetto degli equilibri. La mia preferita dell’intera degustazione. Intrigante la Gustosa, con mortadella Igp Bologna, fiordilatte d’Agerola, stracciata di burrata pugliese e fichi caramellati. Un indovinato modo di proporre il salume rosa, che finalmente tradisce il bistrattato pistacchio e sposa la dolcezza dei fichi, bravi!

Infine sullo stesso tipo di impasto Antonio Mascia, icona e storico maestro pizzaiolo della Brasserie, si diverte a riproporre i piatti della tradizione come la pizza al ragù, o la Gricia, con pecorino romano Dop, pepe nero, guanciale affumicato Santoro; una proposta davvero interessante che conquisterà di certo i palati più audaci.

Emozionante qualità delle materie prime, servizio da ristorante stellato e 8 signature cocktail preparati dal barman Carlo Migliarotti che propone per ogni drink la pizza più adatta da gustare.
Per un pizzomane, social e socievole come me,
il paradiso terrestre lo immagino pressappoco così
Perciò, lunga vita ai vostri forni!

Pizza Social Lab
Via Corrado Barbagallo, 115/b
80125 Napoli

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