La pizza è musica, un linguaggio universale che tutti comprendiamo anche quando il significato delle parole non è chiaro…
Mangiare una pizza è come ascoltare una canzone: può piacere all’istante, può stupire all’improvviso, può necessitare di più tempo per apprezzarla, può non entrare mai in testa.
Non è un mistero, io sto a Pizza & Musica come Ulisse sta al canto delle sirene!
Ieri, da amatore, ho seguito il festival di Sanremo; ero da Pizzeria Carmnella e Vincenzo Esposito, immenso autore restando in tema, mi ha servito due inediti.

Diavolo e Acquasanta, una visione speculare davvero ruggente: fiordilatte di Agerola, ricotta di cestino, confettura di agrumi e riduzione di peperoncino. Dei solisti di spessore antitetici che nel coro beccano applausi.

La seconda proposta, con provola di Agerola, “Bacon Paesano”, carciofi arrostiti e fonduta di Provolone del Monaco, vive del suono della domenica, quella solita di fine inverno, dove l’affumicato nell’aria ti sveglia e il cacio passeggia sotto il braccio con la ventresca… mirabile!
Eh moh lo voglio fare:
di Carmnella, Tropponapoletano e affini,
dirige l’orchestra Vincenzo Esposito,
e (che ve lo dico a fare),
CANTO IO…