Un filino meno travagliato di quello tra Tristano e Isotta.
Indubbiamente meno clandestino rispetto a Romeo e Giulietta.
Puro, forte e virtuoso come quello di Renzo e Lucia.
Ebbene sì, ormai l’amore tra Pizza & Cucina è sulla bocca di tutti. Quasi non fa più gossip!
Un sodalizio che per taluni può disorientare ma per altri può plasmare esperienze a cui le parole non sanno dare nome… Quest’ultimi, campanilisti forse me tapino, che giubilano nel vedere vestito a festa il piatto più popolare del mondo.
Galeotta, per questo nuovo incontro, la pizzeria Magma di Torre del Greco smossa dal fuoco vivo dell’amato vulcano. Un posto che declina con eccellenza due saperi strettamente legati al territorio, l’arte del pizzaiolo napoletano e l’agricoltura vesuviana.
Sulle tele di acqua e farina realizzate quotidianamente da Claudio De Siena, pizzaiolo resident, si lascia ispirare dall’estro Vincenzo Guarino, nato a Torre del Greco, attualmente chef del ristorante stellato L’Aria del Grand Hotel Mandarin Oriental sul lago di Como. Un impasto, quello di Claudio, schietto, fragrante, che vive di personalità, ben lievitato e dalla cottura superba, che si presta anche alle lusinghe di Carmine di Donna, uno dei nomi di spicco nel campo della pasticceria, tanto che la Guida ai Ristoranti Identità Golose 2020 gli ha riconosciuto il premio di Migliore Pastry Chef d’Italia.
Pizza & Cucina. Ma anche Pizza & Pasticceria, che splendida follia!
Ma sincronizziamo la cronologia.
Coram Populo, Vincenzo parte col botto: montanara con gambero rosso di Mazara, burrata, zucchine alla scapece. Un soffio di terra e di mare, un boccone di leggerezza estraneo all’unto, fresco, avvolgente e vibrante di multisensorialità, manifesto della visione creativa mediterranea dello chef.
Il suono della domenica fa da eco e così la seconda tela rievoca un’identità tutta nostrana: pizza al ragù napoletano, con pezzettoni di guancia di maiale, spuma di latte affumicato e polvere di basilico. Qui l’impasto si lascia andare, si abbandona all’oro rosso e, con la spuma che fa da velluto, quasi si scioglie per la morbidezza. Ingredienti tutti degni di nota, equilibrio che non vacilla e maniacale cura quasi geometrica della presentazione.
Poi il pizzaiolo di casa “fa i capricci”, inizia a conciare e sforna uno dei capisaldi della tradizione che, fortunatamente, nell’ultimo periodo brilla di nuova luce: la Mia Capricciosa (new entry in carta) con prosciutto cotto, fiordilatte, carciofi arrostiti, funghi di pioppo, germogli di barbabietole, regala novello vigore a una pizza fin troppo bistrattata. In un connubio che rasenta la perfezione, il sapore grida di genuinità e raffinatezza allo stesso tempo. Piccolissima postilla, a mio avviso, il cotto disposto a involtino, poco funzionale e un po’ retrò.
Arrivano i dolci e sale in cattedra Carmine, autoctono, cliente affezionato di Magma, cuore, determinazione e un commuovente attaccamento alle proprie radici. La sua pizza dolce con cioccolato fondente, ganache bianca alla vaniglia e arancia confit, un idillio godurioso, il lasciapassare per il paradiso. Topping da 10 e lode, con intrecci pindarici e giochi di consistenze da brividi, che offuscano troppo un impasto che tace, forse perché steso fino al midollo.
Magistrale e goduriosa la zeppolina con crema al limone, ultima coccola di una serata che ha visto protagonisti anche i vini delle Tenute Cavalier Pepe, la cantina irpina ben nota per l’impegno della vulcanica Milena nel valorizzare l’antica identità vitivinicola del territorio.
Pizza & Chef. E ora anche Pizza & Pastry.
Amori che sanno di buono, creatività, sorrisi e abbracci di confronto, di fusioni di intenti e di esperienze.
Per i bravi “questo matrimonio non s’ha da fare…” ma io, in questo romanzo, sto dalla parte di Fra Cristoforo!
Applausi scroscianti a ciascun interprete!
colellapizzatour 