Cantina La Barbera – Equilibri dinamici tra sogno e realtà

Vomero.
Un piccolo viale di un palazzo ottocentesco, che ti porta per mano fino all’ingresso…
Bancone per i drink come aperitivo di una coppia di rampe di scale, che scendono profumose di cantina.
Pochi passi ancora e gli effetti speciali irrompono in un parnaso di emozioni: un tavolo enorme retto da grandi botti, formaggi e vini, vini e formaggi, tanti, tantissimi, il tintinnio del lume di candela, grappoli d’uva, cera consumata, legni e juta e il MaestroSalumiere (che bella parola) Elio Testa parte del tutto, poeta del gusto e minuzioso interprete di ogni suo singolo componimento…
Sembrava che il bicchiere mi venisse incontro da solo e il candeliere cantasse “Stia con noi, si rilassi d’ora in poi…” ma la magia Disney a Cantina La Barbera va oltre il copione di un film d’animazione.

L’assaggio dei formaggi, un percorso didattico per il palato, un filrouge emotivo, una lectio magistralis di passione e competenze, meritevole di una descrizione verghiana:
Quadrello di capra alla salvia, formaggio caprino a latte crudo, il più delicato della comitiva;
Stregato, un Salva Cremasco, vaccino a latte crudo, infiltrato al liquore Strega ricoperto con menta fresca, il mio preferito per l’armonioso equilibrio;
Portocereja, erborinato piemontese di latte vaccino infiltrato al Porto ricoperto con ciliegia rossa di Vignola, dalla avvolgente struttura;
Fiori d’Arancio, erborinato vaccino infiltrato al passito di Pantelleria e ricoperto con scorzette di arancia, cremosità acidula e aromatica;
Blufalimo, erborinato di bufala infiltrato al limoncello ricoperto con scorza di limone sorrentino, una passeggiata in costiera.

Ma Cantina La Barbera non è solo la canova sotterranea.
Nata come vineria nel 1999 da un’idea di Alberto Turco (scomparso nel 2018), con l’avvento di altri due soci, l’ingegnere Antonio Pizzo e l’avvocato Alfonso Maria Avitabile, oggi si presenta come una domus aurea, dagli ampi e raffinati spazi, con due colonne portanti: carne di qualità e cucina di spessore.
Carta dei vini, che conta circa 200 referenze solo nazionali, a cura del sommelier Steffen Wagner.
In brigata gli chef Igor Margotti e Fabiana Ferrucci pennellano nuove visioni alla proposta gastronomica, dalle rivisitazioni dei capisaldi del locale alla fede improrogabile per l’homemade dalla panificaizone al dessert, dalla cura maniacale per la presentazione all’attenzione per la rivalutazione dei tagli di carne meno nobili ma ricchi di sapore.

Ed ecco servita una Tartare di diaframma di manzo con crackers di capperi, polvere di pomodoro e maionese di limone: carne che vive di vita propria, si accende nel gusto, pur essendo un crudo, grazie alla presenza “funzionale” della salsina.
Il piatto storico della casa, gli Involtini siciliani di manzetta prussiana cotti alla brace su spuma di pecorino in doppia consistenza, dressing di rucola e funghi champignon, non deludono le aspettative. Saporiti.
Più simpatica che decisa la Variazione di polpette: ragù inverso con fondente di pomodoro nel ripieno; burger di maialino nero in salsa di provola; black angus con cremoso di zucca e chips di provolone piccante; absolute di vitellone bianco. Idea vincente che merita il giusto affinamento.

Magistrale il Riso Acquerello con cremoso di blu di bufala e tartare di black angus, pulito nel gusto, mantecato a puntino, avvolgente, raffinato ed elegante. Piatto pulito.
La Genovese è quella del compianto Alberto Turco, solo carne e cipolla, senza fondo di carota. Orologi fermi.

Ancora carni non nobili con il Quinto quarto, cialdina di pane all’origano, cremoso al pecorino: il piatto forse più coraggioso, pieno di insidie per il mio palato che cede alla critica.
Esito ancora con trama disney con la Sfera di cioccolato ripiena di rocher al cocco e la Mousse di ricotta, mela in tre consistenze, crumble al cioccolato Callebaut al 75%. Una meraviglia che ricorderò a lungo.
Lo so, la vita non è un cartone animato in cui canti una canzoncina e i tuoi futili sogni per magia diventano realtà… ma certi posticini, certe esperienze, certi piatti sono equilibri dinamici tra loro, sogno e realtà!

Cantina La Barbera
Via Raffaele Morghen, 36
80129 Napoli NA

Lascia un commento