“Il loro canto tiene sveglia la città,
ugole di napoletanità.
Stelle intermittenza sulla boulevard.
Arcobaleni di pomodoro, fiordilatte e basilico.
Stanno arrivando, e sono per te.
Ti stanno chiamando, e vogliono te.
Senti, stan cantando solo per te.“
La Margherita sarà nata dalle mani di una ninfa come pegno d’amore, proprio come la Sirena Partenope.
Benedetti quei pizzaioli che ne preservano con generosa devozione quel culto mistico e mitico.
Benedetti i fratelli Marco e Antonio della pizzeria Ciro Pellone alla Loggetta.
Degna di culto anche la sorella minore della Sirena Margherita, la ninfetta della musicalità, dalla verve rusticana, spigliata in altre parole; sicuramente meno delicata in armonia ed equilibrio ma dalla precisa golosità millimetrica.
Pochi elementi ma tutti egregiamente “assembrati”.
La provola, discola, strizza gli occhi al pepe e rimpiazza astutamente il fiordilatte.
Alle papille gustative risuonano le orecchie: che la sinfonia abbia inizio!
Dolcezza del San Marzano con la croma acida, dolcezza e sapidità del latticino con il bemolle fumé, il tutto in chiave, briosa e aromatica, di pepe.
Degni direttori d’orchestra Marco e Antonio che esaltano lo spartito con la loro maestria del loro sapere e con le caratteristiche e la bontà del loro impasto (diretto, 12 ore di maturazione e non idratato allo spasmo).
Il libretto della Provola & pepe, o della Pizza del pizzaiolo che dir si voglia, vive di popolarità, genuinità ma dall’emozione assicurata. Poco importano filologia, scena o stravolgimento registico.
Sacro & profano, fisico e metafisico, asceti e miscredenti.
La bellezza può crescere in ogni dove.
Dalla platea lunghi applausi e religiosi bis, tris ai favolosi fratelli interpreti.
colellapizzatour 