Alberto si soffermò davanti a quella ruota di carro.
Era nata da poco, un’idea nuova dei Fratelli Salvo insomma e ad Alberto le nuove idee lo incantavano spesso…
Iniziò a goderne del profumo che emanava il battuto di pomodori di Gragnano, mentre gli occhi riconoscevano ogni singolo dettaglio.


“Chissà…” – pensò con un mezzo sorriso – “…se il trittico funziona!?“, visualizzando la disposizione frenetica della stracciata di burrata, della bufala campana DOC e della dadolata di fiordilatte.
Qualcuno poi, immerso nel silenzio del pre assaggio, gli evidenziò quella pioggia di pane croccante aromatizzato. “Farà titillare il palato!” – esclamò.
Si avvicinò per sbirciare il nome sul menù, sentendosi quasi un ladro e confermando gli ingredienti. Fresella, si chiamava Fresella.
Al primo morso, lo sguardo gli si velò di un’emozione strana, era un misto di briosità, freschezza e cremosità. Era fresca per il battuto, gagliarda per la consistenza dei latticini, giovanile per il crunch, disarmante per la semplicità dei contenuti.
Poi si riscosse e la gustò senza esitazione, come era solito, abbandonandosi alla bellezza trovata.
Conscio, a suo dire, dell’esistenza di due mondi. Ma lui veniva dall’altro…