Ad assaggiare certi piatti portaci chi ha i tuoi stessi occhi…
Umanità d’amore, che stringe forte a sé il mare.
Figli legittimi di Re Lazzarone, che sognano bracciate di meraviglie dentro i racconti del mare.
Quello di Partenope, quello esiguo e domestico di Santa Lucia, di Coroglio e di Posillipo che consuma Castel dell’Ovo e Palazzo Donn’Anna, bruca il muschio delle vecchie pietre, sente d’alga e di sale come nessun altro mare. Interiorizza, sana e restituisce odori di buono, colori dell’anima e soprattutto sapori che vivono in un dna vivo. Fino a via Foria, dove dal forno delle pizze ai fuochi della cucina il tratto è breve, anzi brevissimo e, in certi casi, storico.
Era il 1947, quando la pizzeria Lombardi 1892, grazie ad una intuizione della nonna di Enrico e Carlo Alberto, fu una delle prime ad unire in città le due formule ristorante e pizzeria, coniugando la magia della pizza alla cucina tipica partenopea, riproponendo fin da subito un piatto dalla trama di mare.
Cozze.
Vongole.
Lupini.
Fasolari.
Taratufi.
Calamari.
Polpo.
Gamberetti.
Gamberoni.
Tutto il pescato del giorno presente all’appello dove ciascun frutto viene lasciato aprire lentamente, a fiamma bassa, e ognuno aggiunto in base al proprio tempo di cottura.
Il Tianiello dei Lombardi è un mosaico di colori, nero, arancio, bruno, rosa chiaro e un gioco di gusto, con la base foderata di tocchetti di pane cafone fritto. Il mare in bocca con la malizia del guazzetto che tenta sempre i tocchetti di pane che tramutano in soffi di bontà.
Quando si dice “vorrei portarti al mare, anzi vorrei portarti il mare…”
…e un lazzaro felice, ha pienamente afferrato!!
colellapizzatour 