Isabella De Cham Pizza Fritta – L’Intelligenza fritta

Intelligenza fritta!
Niente gioco di parole, o quanto meno una della mie arzigogolate visioni di un concetto semplicistico che si veste di presuntuoso.
Sintesi concisa di una esperienza sempreverde ineccepibile.
Intelligenza come ingrediente segreto, quello mai stucchevole, piacevolmente inebriante e talvolta, ahimè, fin troppo di nicchia.
Fritta nel senso letterale, senza locuzione figurata alcuna.
Nel rione Sanità, dove la pulsazione di napoletanità tocca punte estreme, Isabella de Cham frigge con intelligenza. Pensiero vivo di un equilibrio reversibile, tra buono e sano, antico e futuro, essenziale e alessandrino.
E se la frittura attrae vista e palato ed esalta le qualità organolettiche di molti cibi, Isabella vince nel friggere sapori, idee, spirito di squadra esaltando tradizione, avanguardia, coscienza e conoscenza.
Isa è mo la Sophia dell’Oro di Napoli, femmina e vulcanica, da basso e “a ogge a otto”, che si destreggia tra battocchi, aperte e nuvole esplosive dal sapore di uno spaccato di vita quotidiana.
E mo Isa è anche la matura consapevolezza di una Sophia del XXI secolo proiettata alla globalizzazione delle scelte, alla creatività positiva, alla trasformazione senza magia ma con tenacia, curiosità, motivazione e passione della Cenerentola fritta alla principessa insignita.
Il suo impasto, cervello e motore, ha da tempo raggiunto il tempo degli onori e resta impeccabilmente sottile, leggero, saporito ed elastico, con totale assenza di gradienti oleosi, dove il sentore di olezzo e la sensazione di pesantezza (acerrima nemica della sazietà) non pervengono neanche sotto tortura, dove la farcitura, superficiale o avvolta in coccola, sorprende sia in veste classica che estrosa.

Praline di gusto gli entrée: golosissimo il Tris Sfera di Crocchè, vestiti con cuore di fonduta di parmigiano e ciuffi di melenzane, salame piccante e peperoni; cremosa e non farraginosa la frittatina alla Nerano con zucchine, provolone del monaco e provola.
Fritto buono non perché fritto ma perché fritto in modo buono.

La fritta classica

La classica si esprime in un equilibrio magistrale tra impasto dalla frittura pulita e di dimensioni planetarie, e il ripieno ragionato e succulento, senza alcuna prepotenza tra gli ingredienti. Un soffio d’aria antico e moderno.

Zia Nuna, la mia preferita, perfetta, si riscopre Diavola Gialla con provola, pomodorino giallo in tre consistenze, salame, peperoncino e basilico ancora più vibrante al palato con la spinta del piccante e col gioco del giallo pomodoro.
Donna Isabella sempre vincente: il ripieno a base di provola, rucola, caciocavallo, pepe e zeste di limone è brioso, ricco e fresco con capacità suadenti. Coscienza.
Le aperte, montanare per gli amici, esplodono di quella avanguardia di cui sopra che lascia spazio alla fantasia, alla bellezza creativa, al modernismo degli accostamenti e veste a festa la fritta.

Crema di melanzane, stracciata di latte di vacca, culatta di prosciutto cotto, marmellata di pomodorino e pesto di basilico: la cremosità sapida delle melanzane, la freschezza della stracciata e del pesto, la dolcezza del cotto, l’acidità della marmellata rendono il morso una fiaba.

Più rustica e di sostanza l’aperta con pancetta arrotola al pepe nero, pesto di peperoni in agrodolce, stracchino e olive disidratate all’anice stellato e quella strana somiglianza con la felicità.
Sospesa tra note dolci e balsamiche, obiettivamente inusuale ma pulita, l’aperta con julienne di finocchio aromatizzata al succo di arancia, olio al limone e paprika salata, pomodoro secco, confettura di pomodorino giallo, arance e noci. Conoscenza.
Intelligenza fritta, che culmina nella tangibilità dell’Isa squadra Dumaniana, “tutte per una, una per tutte!” (la versione femminile rende di più): è l’impeccabile regia di Imma Verde, che consiglia, coccola, assaggia e cura gli abbinamenti e la carta dei vini, è l’instancabile timidezza di Alessandra Ferriero che con leggiadria batte e ribatte il bordo dell’impasto o lo accarezza fino al midollo per realizzare la Millefritta, è un team di donne che donano bellezza lavorando all’unisono…

Eh già, la Millefritta Pastiera, un dessert da vetrina francese con capitale Napoli: dischi di pasta fritta e zuccherata, serviti con crema al gusto di pastiera con arancia e albicocca disidratate, nocciole e confettura di albicocche del Vesuvio. Un iperbole di gusto dove gli applausi non bastano mai, sfoglie delicatamente croccanti, zuccherine, crema spumosa che avvolge, nocciole e confettura che ti riportano sulla terra.
Intelligenza fritta, come spesso ho ripetuto!
Credo che il segreto sia tutto lì…

Isabella De Cham Pizza Fritta
Via Arena della Sanità, 27
80137 Napoli

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