Desiderare.
[de-si-de-rà-re] ant. disiderare (desìdero) v.tr.
Dal latino sidus-ĕris “stella”, “interrogare le stelle“.
Volere fortemente qualcosa che può appagare le proprie esigenze o i propri gusti. Avvertire la mancanza, sentire il bisogno di qualcosa.
In questo caso, nel nostro caso, anche la Vita.
Quella bella e sfacciata, fatta di abbracci cremosi e bruciata spensieratezza.
Briosa e croccante. Speziata e saporita. A volte fresca, a volte fumé.

La vita.
Quella che afferri ogni fetta, piegandola un po’ al centro con le mani, e la addenti con voracità per morderne il sapore.
Desiderio di vita, il massimo stato di affezione dell’IO.
La trovai su un foglio di acqua e farina di Vincenzo Esposito. Ho letto di crema di patate, fette di provola, scorzette di parmigiano, pancetta sbriciolata, ricotta bruciata, olio EVO e basilico.
Gridava di Desiderio…