Pizzeria I Vesuviani – Roma incontra Napoli alle falde del Vesuvio

Ma adesso che siamo a Pomigliano finalmente,
vogliamo andare a vedere questo famoso Colosseo??

Beh mi perdonerà il Principe per la storpiatura, ma la citazione straripava da sola…
E mi perdoneranno i fratelli Federico e Francesco De Maria della pizzeria I Vesuviani (ubicata a dire il vero a Castello di Cisterna) ma i motivi di assonanza hanno vinto…
Una intro sui generis e fuorviante, lo ammetto, tutta per una trama degna della sceneggiatura molieriana imperniata sullo scambio di persona.
E il Colosseo? Giuro però che qualquadra non cosa…

Via Madonnelle, posizione perfetta, non lontano dall’uscita della ss 268, a tre passi da Pomigliano d’Arco (Na).
Un comodissimo parcheggio gratuito (e scusate se è poco!) speculare all’ingresso, quest’ultimo moderno fatto di scalini e ampie vetrate, dove si erge la bella insegna col Vesuvio stilizzato, preludio di un locale vivo e stiloso.
Si prospetta una serata stile “pizzeria bellanapoli”, gli indizi ci sono tutti!
E qui casco l’asino, e qui casco io
Pizzeria I Vesuviani, mi ripeto, regno indiscusso della pizza romana d’autore: in teglia, in pala e al padellino.
Resto impreciso, me misero me tapino: la proposta prevede anche la pizza classica, cotta nel forno a legna. Offerta vasta, anzi vastissima con tante combinazioni che strizzano l’occhio a modernismi e stagionalità. Qui la chiamano la Napoletana, ma detto tra noi di tradizione partenopea propriamente detta ha ben poco: lievitazione spinta e alta idratazione, oggi i più l’appellano Contemporanea.

La Margherita (“Napoletana”) precisa e accademica: cottura e circonferenza perfette, buon equilibrio tra il pomodoro San Marzano e il fiordilatte di Agerola. Carenza di memorabile ma qualità indiscussa.
L’encomio esplode per la sortita della prima romana della casa, la pizza in teglia cotta in forno elettrico con burrata di Andria, gambero rosso di Mazara del Vallo, pomodorini semi dried, polvere di pomodoro, germogli.

Burrata e Gambero Rosso (pizza in teglia)

Una fatica gustarla con le mani per i continui applausi al merito: applausi alla superficie omogenea, senza rigonfiamenti, morbida e leggermente croccante all’assaggio; applausi alla mollica fragrante e asciutta e alla sua eccellente alveolatura; applausi alla qualità e all’esaltazione degli ingredienti, bilanciati, ordinati, solisti e coristi di uno spartito vincente. Servita al tavolo in 4 pezzi, l’omaggio a Bonci è la felicità memorabile di spessore che oscilla tra i 20 e 30 millimetri.
Un crescendo futuristico, una fantasia marinettiana e gradevolmente spietata per la pizza al padellino sempre cotta nel forno elettrico, servita a 8 spicchi come pizza da degustazione a mo’ di tapas. Impasto con grani Campani macinati a pietra e lievito madre che si esprime con crosticina alla base croccante, leggerezza e sofficità. La fragranza ammaliante comune denominatore di tutte le creazioni. Si parte con Prosciutto Crudo e Nocciole, omaggio a Simone Padoan: qui l’evergreen tra il salume e la frutta secca, cullato dalla bufala, trova la massima agiatezza su quell’impasto magnetico.

Prosciutto crudo e Nocciole (pizza da degustazione)

L’asticella sale col gioco della consistenza protagonista nella Margherita Moderna con passata di antichi pomodori di Napoli, lattica di pezzata rossa, pomodorini canditi e olio al basilico su impasto di grano duro: la densità del sugo (quasi ragùiano), la cremosità compatta e acidula del formaggio e la dolcezza della nota candita una sfida di equilibrio tra pastosità e manovra avvolgente. Sfida vinta.

Una “Odissea nello spazio” l’omaggio a Rosanna Marziale con mozzarella di bufala “bruciata”, emulsione di gambero rosso di Mazara del Vallo, battuto di gamberi rosè e rossi, acqua di pomodoro su una circonferenza spicchiata al mais con acqua di mare. Impasto dal profumo delicato che ricorda la paglia bagnata, dall’aroma deciso e dolce, da sapore di sale, sapore di mare, per un risultato più digeribile e concettualmente più salutare. Topping da alta cucina in termini di tecnica, concetto e presentazione. Stellata!

Arriva infine la romana in “pala magna”, forma rettangolare 1 m x 30 cm, cotta sempre nel forno elettrico, alta e morbida al centro, con un’accentuata alveolatura e un effetto crunch da premio oscar. Burrata e Mortadella e Parmigiana equamente distribuite, con la seconda più da coup au coeur per lo stile genuino da calorosa domenica in famiglia. Magistrale.
Una storia, una bella storia che racconta come la realizzazione dei sogni passa per la porta dello studio e del sacrificio. Federico a sporcarsi di farina con guide dantesche del calibro di Gabriele Bonci, Massimo Bosco, Ezio Marinato, Giuliano Pediconi, Davide Longoni, Simone Padoan, Piergiorgio Giorilli, Cristian Zaghini, Luca Pezzetta e Pino Arletto. Francesco, sommelier Ais come il fratello, invece a dar lustro ai calici, proponendo in sala pizza-wine tour tra bollicine e lievitati, con una presenza massiccia di Spumanti e Champagne.

Pizzaioli da zero generazioni, come amano definirsi, ristoratori dell’anima da sempre!
Con la napoletana contemporanea che stornella e prega quella romana a faje di’ de sì alle falde del Vesuvio

Pizzeria I Vesuviani
Via Madonnelle, 80030
Castello di Cisterna NA

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