“In Napoli,
where love is king…
When the moon hits your eye like a big pizza,
that’s amore!”
Mi piace pensare che la luna sia lì, anche se non la sto guardando.
E quando la luna chiama e ispira bisogna sempre farsi trovare pronto!
…e così se Maometto non va alla montagna (non va al mare!), la montagna va da Maometto.
Colella Asporto Tour, covid permettendo si intende.
Da sempre un incallito sostenitore del NO TAKE AWAY, parlando di pizza ovviamente!
Ma poi la pizzendenza… Perché godere al meglio di una pizza d’asporto a casa diviene, necessariamente, una questione di prim’ordine.
Dal cartone della pizzeria al piatto. Napoli e provincia.
Con le più emozionali che avranno penna in capitolo.
Fuorigrotta.
Ciarly, pizzeria vintage dalla pizza contemporanea, come si suol dire oggi.
Raffaele Bonetta, sensibilità alla chimica dell’impasto, sperimentazioni e creatività per i topping.
Tecnica e passione corrono forte tra biga a lunga maturazione e alveoli psicodelici.
Tradizione assente ma scioglievolezza, parola del nuovo millennio, all’auge della potenza.

San Marzano e fiordilatte si fondano con eleganza e con un accenno di timidezza sulla nuvola dal contorno pronunciato. Cottura e aromaticità, intense suggestioni.

Impasto cinto d’allori per la farcia più robusta: mozzarella di bufala, blu di bufala, primo sale, chips di parmigiano, ciliegie fermentate. La 4 Formaggi secondo Raffaele una parossistica esaltazione del buono, un ordine preciso e coerente per il palato, la bella cosa che ti aspettavi da piccolo.
Cremosità e precisione di sapore giungono integerrime al raffronto con la nota dolcacidula del frutto, con la chips che può solo scrocchiare. Gli intrecci che amo!
Si ok, ma nel cartone?
Prodotto asciutto e armonioso, dalla presentazione uniforme con assoluta assenza di sentori di confezionato e di effetti collaterali da umidità. Gommosità da raffreddamento, non pervenuta.
Emozioni d’asporto? «Si – può – fare!»