Strana follia, ma quanto avrei voluto conoscere il marchese De Sade, il marchese Ottavio Favetti o il marchese del Grillo…
…ed era un’esigenza primordiale conoscere il marchese della pizza.
Non proprio “detto, fatto!” ma mantenere le promesse è cosa mia.
San Giorgio a Cremano, Il Marchese Ristorante Pizzeria firmato Antonio Esposito, non insignito quest’ultimo ma animo e simpatia nobili e titolati, senza scopo di lucro.
Pizza nel dna di famiglia e una predisposizione allo scrupolo, quello dell’osservanza meticolosa di ciò che è sentito come un dovere.
Locale dal profumo di storia con affreschi di Luigi Fabron, forno a gas (o mo a legna) con piattaforma girevole e al banco, ad ammaccare e conciare, Pasquale Scala.
Ma… tempo di Covid? Tempo di asporto!
Impasto diretto dal sentore di Napoli, con una lievitazione che sa fare il suo dovere. Morbido e strutturato, che diviene protagonista indiscusso per sapore e digeribilità. Possibilità di impasti integrali o ai cinque cereali, ma a riguardo, me meschino, resto muto e satollo.
Margherita buona più di quanto sia bella. Magistrale, dalla forma armoniosa, un’ottima fusione di pomodoro, fiordilatte e impasto. Un po’ vintage un po’ moderna, con la mozzarellina démodé e due gocce di “eau de parfum de evò”. Cottura emozionante.
La mia idiosincrasia, poi, nei confronti degli elaborati pizzosi mi aveva fatto partire prevenuto. Pizza a rete, un vezzo di Antonio: base con impasto classico condita con melanzane a funghetto, salsicce, pomodorini e fiordilatte, ricoperta da una grata a losanghe di impasto e grattugiata di formaggio. Il simpatico contrasto tra croccante superficiale e morbidezza interna accompagna la bontà dei sapori autentici e spiccati del ripieno. Piacevolmente sorpreso.
Si ok, ma nel cartone?
Sapor di cartone bannato, zero gommosità e al raffreddamento la pizza risulta ancora decisamente gradevole.
Del resto, la pizza è come un film: può vincere il premio del pubblico o della critica. Di sicuro il Marchese-boy ha una bella marcia. Quella del “buon” entusiasmo.
Entusiasmo. Il mio dopo aver mangiato qui.



