La felicità si racconta male perché non ha parole, ma scade e nessuno se ne accorge.
Una felicità senza conservanti ma a lunga conservazione, quella sarebbe la vera innovazione. Felicità prêt-à-porter da tenere in dispensa, senza impapocchiarla con parole condite ma spesso insipide, e addentarla non a chiacchiere!
E quando tra le mie parole ci vedo scarabocchi, allora provo a disegnarla col risultato di una circonferenza bella tonda che si consuma a spicchi…
Eppur accade che le forme diventano 3d e, come d’incanto, il mio guilty pleasure prende le sembianze di un mondo paninoso. Il motivo mi è oscuro, la ragione non esiste ma cuore e pancia si abbandonano alla grazia delle creazioni di Ciro Salvo, l’uomo delle pizze eccelse e dai panini felici, firmati 50 Panino.
50 Gold: pollo fritto, cheddar, dadolata di patate al forno e maionese.
La cromoterapia non vela l’abbraccio del pane, la croccantezza del cuore e la genuinità delle materie prime. L’insieme è più della somma delle sue parti.
L’ennesima felicità raccontata male?
…l’essenziale che Lei non conosce finzione!

