Quando vi sentite misteriosi e complicati, ricordatevi che esistono le Mpustarelle di Enzo Coccia…
Create da una mente geniale, difficile trovare una definizione corretta alla causa.
L’aspetto grezzo e rugoso e la fragranza del pane cafone, l’elasticità e la morbidezza della pizza, la croccantezza esterna del panuozzo di Gragnano… il meglio di ciascuno, una parte per il tutto che si confonde tra le figure retoriche!
Semplicemente Mpustarella.
E la racconterei semplicemente così.
Senza termini di paragone.
Un mix letale che all’assaggio ti catapulta, come Alice, dal mondo reale a quello “delle Meraviglie”, dove tutto dintorno diventa rimpicciolito e una profonda estasi altera la percezione del tempo.
Spuntino che supponta l’appetito o forma aulica della marenna napoletana, questa sintesi di equilibrio e armonia è un’opera alchemica del maestro Coccia, insieme a Eduardo Ore e Massimiliano Malafronte dell’omonimo panificio di Gragnano: impasto realizzato con una miscela di farina di grano tenero tipo 1 e integrale e arricchito con un blend di semi di girasole, lino e sesamo con soia e avena, unito a un doppio prefermento (biga e lievito madre) e ad una doppia cottura.
L’alveolatura interna, delineata da pennellate impressioniste, accoglie poi l’imbottitura caravaggesca, dalla più atavica alla più luculliana, priva della piaga della gourmettizzazione globale ma con l’eccelsa qualità delle materie prime Coccia Style, il primo visionario maestro della pizza napoletana.
Fiordilatte di Agerola, ventresca di maiale e pepe.
Briosa, semplice, essenziale, vera. Un precetto bucolico, sapore deciso, sapido e profumato che sa di epifania ad ogni morso.
Provola di bufala, soffritto, friarielli, pecorino romano.
“’A città ‘e Pulecenella”, l’essenza della napoletanità, iconica, il risultato tangibile di una serie infinita di dettagli tra piccante e amaro, sapidità e affumicato.
Ho solo un tripudio di rimorsi e rimpianti per non averla assaggiata prima: sono pronto per la mia walk of shame per via Caravaggio, da La Notizia fino alla Pizzaria 94.
No alla Cercei Lannister, per carità!, ma solo “à la recherche delle mie Mpustarelle perdu“…
colellapizzatour 