Tiri – Non avrai altro Lievitato all’infuori di Me

Lungi da me essere blasfemo di questo periodo…

Ma Lei è una colomba Tiri, un’ode al lievitato.
Una colomba che fa primavera, un animale in via d’estinzione.
È un esemplare di perfezione, bello cotto, ben dorato, con il profumo di burro e uova e ingredienti senza filtro. Sta scomparendo tra i suoi simili e, anno dopo anno, non si riesce più a riprodurre, soppiantata da varie specie aliene concave e panose. Proteggiamola!

Un minuto di silenzio per chi si ostina ancora a non trovare le differenze fra una colomba artigianale e una industriale. Un minuto di silenzio per quelle artigianali che sanno di industriale. Un minuto di silenzio per chi sottolinea il costo 10 volte più alto. Beh, li vale tutti e resta un piccolo lusso a pochi (giusti) “euri”! Regola numero due: mai indignarsi a priori

Ho letto molto del prodotto Tiri, da chi ne sa moooolto più di me e la questione rientra di diritto nel mondo delle cose belle che riesci a vedere solo perché qualcuno te le mostra.
Sto studiando, ve l’avevo detto!, e la reference qui è d’uopo: Nunzia Clemente, food writer & much else. A mio avviso, scrive, informa e, tra le righe, insegna!

Btw:

Si parla molto del prodotto Tiri. […] Timore che, ad onor del vero, svanisce non appena ti rendi conto di avere tra le mani quello che è il grande lievitato più compiuto, attualmente, del panorama italiano. Potrei stare ore a rifilarvi la manfrina della tripla lievitazione, del lievito da uve moscato, dell’arancia… e forse un po’ lo farò. Quello che è necessario dire è che Vincenzo Tiri ha portato avanti la rivoluzione gentile, seppur inesorabile, del panettone tutto l’anno. […]
Tripla lievitazione, pasta filante ed umida, uvetta, canditi di arancia staccia, burro d’Oltralpe, tempo. Tutta qui la ricetta? Tutt’altro.

[Clemente N (2021) Vincenzo Tiri ha cambiato la storia italiana dei grandi lievitati. FoodClub]

Per questo risultato, insomma, ci vuole fantasia, intuizione, decisione, velocità di pensiero e pazienza che Vincenzo Tiri amalgama dal borgo di Acerenza, dove il forno di famiglia sforna dal 1957.

Ho scelto la Colomba Caffè e Cioccolato Bianco e ho divulgato l’assaggio a un assembramento di scettici.
Prima che mi dimentichi, menzione speciale per il packaging stile vintage strafigo. Ai molti “chissene!” sorrido…

Repetita iuvant: tre fasi di impasto, 72 ore di lavorazione, burro d’Oltralpe, uova di categoria A, bacche di vaniglia naturale del Madagascar, zero conservanti, perfetta armonia tra caffè 100% arabica e cioccolato bianco di pregiata qualità, zuccherini vivi in una glassa al cacao che giochicchia al palato.

All’apertura, effluvio… flavour party.
Incredibile, questa colomba! Lievitazione perfettamente espressa, umidità precisa, scioglievolezza ed equilibrio da cineteca. Al morso il velluto avvolgente della crosta accompagna l’interno di seta tenue dal sentore piacevole di caffè (e se lo dico io…) con gradienti preziosi di cioccolato bianco. Una somma di piccoli dettagli, infiniti piccoli dettagli.
La droga. Da dipendenza. Indimenticabile.
Vox populi: bontà immorale!
E a volte i luoghi comuni sono solo saggezza popolare.
Best pairing per animi sensibili, esigenti e rompiballe come me.

Questa colomba mi ha reso felice!
Che lo siate anche voi…

Tiri 1957 – Maestri dei dolci lievitati
Via Antonio Gramsci, 2/4
85011 Acerenza PZ

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