Ieri sono stato ad Amalfi.
E per me Amalfi significa Agerola.
E per me Agerola uguale fiordilatte.
Anche se le mucche ormai, da quelle parti, sono un lontano ricordo: la maggior parte del latte, ahimè, arriva dalla Germania e finisce sulle pizze. Cribbio!
Ma un romantico esige latticini. E per la rubrica posti trovati a caso, il bello del viaggio, Da Giannino.
Qui c’è Salvatore, figlio del fu Giannino.
Tutto fermo nel tempo, come congelato negli anni Novanta: per arredo, menu, comunicazione diretta con il padrone di casa. Quattro chiacchiere con Salvatore, si spazia dalle materie prime a storie di vita, e un mio: “Faccia lei…!”.
Salvatore ispira fiducia, i suoi piatti sono spartani, di territorio, abbastanza invernali, niente puttini né arabeschi.
Fiordilatte e ricotta per la mia dipendenza. Il romanticismo è salvo.
Il saper di buono. Frittelle di ciurilli, un simpatico rustico aprono le porte a un antipasto infinito.
Abbondanza e opulenza senza un filo di cornice al contorno.

Ravioli di ricotta con burro, salvia e salsiccia 
Rondelle ai funghi 
Pasta e patate agerolese
Ravioli di ricotta con burro, salvia e salsiccia.
Rondelle ai funghi.
Pasta e patate agerolese.
Tutto così vintage ma i primi superano le aspettative: Salvatore tira la sfoglia, prepara i ripieni, aggiunge genuinità. Una coppa d’antan di fragole, profiterole e un beverino vino rosso locale.
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Ieri sono stato ad Amalfi.
O meglio Agerola. Non c’era rumore ma c’era sana bellezza.
E sono stato bene…

