E per questa volta, un nuovo gastro esperimento.
Scrivere mentre mangio o mangiare mentre scrivo!
Equilibrio reversibile insomma… Se scrivo ciò che sento, è perché così abbasso la febbre di sentire.
Come una telecronaca in diretta, un’intervista post primo tempo, come Sarri che prendeva appunti. Ai miei tempi si diceva “emozioni a caldo“.
Nuova follia??
No, solo l’influenza del Pazzo Furioso di Puok Burger Store firmato Egidio Cerrone.
Un quadrilatero perfetto. Quattro lati uguali: hamburger della casa 200 g, provola affumicata, patate al forno, parmigiana di melanzane bianca. Quest’ultima un triangolo equilatero di melanzane, prosciutto cotto e besciamella.

Ciccia rosé, succosità fino al midollo.
Tubero rustico, deciso, ruspante col rosmarino spezioso persistente.
Provola “scaccia attrito”.
Parmigiana delicatamente ricca, esplosivamente cremosa.
La carne si scioglie, le melanzane spingono, la patata allunga e la provola amalgama.
Rebus risolto.

La follia sta tutta nell’assenza di squilibrio.
Ossimoro?! No, solo la realtà del morso. Luculliano, certo, ma la pazzia è equilibrata in ogni nota di gusto.
Coscienza nel dosaggio. Più che un panino, un atto d’amore proprio nella composizione Caravaggesca.
Diverse preparazioni, cotture diverse (piastra, forno, frittura), genuinità dai tratti materni.
Un panino Narciso che si specchia poco.
Un Cappellaio che spaventa per la sua colorata vivacità.
La passione dell’Orlando di Ariosto che rende geloso ciascun morso.
Un poema che si rifiuta di cominciare e si rifiuta di finire.
Scrivo come un Pazzo Furioso?
Lo sono sicuramente di lui…
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