Fiocco “rosa intenso ed azzurro” (colori ufficiali del marchio) in quel di Portici (Na).
È nato il secondogenito, dopo quello di Torre del Greco (Na), di casa Just Pokè, marchio ideato dai tre giovani imprenditori Angelo Guida, Antonio Rivieccio e Giorgio Parisi.
Pokè, con l’accento.
Ancora oggi pronunciare il nome sembra di rischiare una gaffe.
Fino a pochi anni fa non ne conoscevamo neppure l’esistenza.
Oggi ne parlano, lo mangiano, ne scrivono, lo fotografano.
Il pop che spop, super trendy.
Il “nuovo sushi” hawaiano, letteralmente, «a pezzetti».
Il gioco è questo: ciotola, riso bollito, pesce crudo, verdure, frutta e salse.
Fresco, gioviale, sano, economico, replicabile in mille combinazioni per dare sfogo all’estro creativo.
Versatile, come piatto unico, a pranzo e a cena.
Nei punti vendita di Just Pokè la cucina hawaiana ha contaminazioni vesuviane.
Postulato fondamentale: ortaggi a km 0 e pesce a 0 miglia marine.
Gli entrée sposano la filosofia del fritto e abbandonano la sfera healthy: le Hawaiana Bites (crocchetta di pesce con patata di montagna panata in pane panko, maionese aromatizzata con estratto di wasabi, katsuobushi e polvere di alghe) e i Gamberi Fritti sono le eccezioni alla regola.
Hawaiana Bites 
Gambero fritto
Le pokè dello chef sono equilibrate al millimetro.
Ho assaggiato l’Omega 3 con riso venere, pesce azzuro flambè, cipolla rossa dell’Agro Nocerino-Sarnese all’agrodolce, julienne di calamari, sfoglie d‘alga nori, edamame, sesamo bianco tostato e salsa ponzu. Un fil rouge di note peccanti, fresche, croccanti che non stufa mai il palato.
Sfacciatamente cromatica e ricca di voli pindarici la Tsunami Tuna con riso sushi, tartare di tonno dei nostri mari, sesamo tostato, mayo aromatizzata con estratto di wasabi, scaglie di tonno lentamente essiccate, mela verde, ravanelli, cetrioli in osmosi e salsa yuzu. Ed è subito Aloha…
Pacific Maui, la mia preferita, con riso sushi, cruditè di gamberi bianchi di nassa, caviale di tobiko, mandorle leggermente salate, erba cipollina, alga wakame delle coste asiatiche, coriandolo fresco, zucchine croccanti e maionese alle alghe di soia fermentata. Del mare in bocca, tanti giochi senza frontiere titillano la lingua, tanti toni tante note, crome e bemolli.
Un piatto semplice ma malandrino di gusto, leggero e bilanciato.
Carboidrati buoni, vitamine, sali minerali, proteine, antiossidanti e fibre.
Meriterei l’ergastolo se dicessi che da domani diventi il mio pane quotidiano.
Un nuovo food trend, una nuova possibilità, un’esperienza gastronomica che muove i suoi passi nella terra dell’incontro di popoli e culture. Integrazione sarà!
E poi la scoperta di un piatto nuovo è più preziosa per il genere umano che la scoperta di una nuova stella…
colellapizzatour 