Al mattino ne è pieno il mondo di cornetti e brioche.
Un grande classico a colazione della “pasticceria” sotto casa.
Bella cosa, soprattutto quelli che non allappano, non sanno solo di margarina, marmellata chimica e crema on demand.
Più la giornata è lunga, più servono finali degni di nota. L’equazione della felicità.
Non è colazione ma quasi.
Non chiamateli cornetti o brioche.
Sono i belli di notte, o di sera che dir si vuole…
Nel vespro Zio Rocco Lab Store rules.
Rocco Cannavino, il baker dei sogni.
À la recherche du petit dejeuner perdu…

Patacchione. Bello e simpatico.
Una dedica caleidoscopica.
Pasta sfoglia unita a pan di nocciola briochato ripieno di crema latte e nocciola.
Sfoglia di fiducia. Michelangiolesca. Scolpita, dai tratti classici.
Una meraviglia contemporanea, la cremosità che fa crunch. Un viaggio dolce che lascia “patacchione” chiunque…

Ischitano con un velo di crema e amarena.
Equilibri stechiometrici trascendentali.
85% di sfoglia zuccherata con miele e 15% di pasta brioche, unite e tirate senza piega.
La genesi del bello ideale. Le calorie utili.
Leggero e avvolgente, dove ciascun morso abbraccia il successivo.
Fine pasto, piatto unico, coccola della sera.
E mi piace perché dietro a creazioni furbe, precise e modernamente Instagrammabili nasconde ricerca maniacale della materia prima, arte e studi matti che vanno ben oltre il semplice “aggiungo il burro tal dei tali” che fa figo.
Ipnotizzato da chi lavora con dolcezza…