I Masanielli di Francesco Martucci – Hard Rock Pizza

La luce rossa dice, “C’è corrente”.
Perché qualcosa stimola la mente.

Uscita Caserta Nord.
Direzione I Masanielli di Francesco Martucci.
Illuminato.
Il suo cammino nel Futuro è già Presente.

Musica a palla.
Rock in canna, hard rock.
Preludio dell’Hard Rock Pizza.
Quella della Rivoluzione e della successiva Controriforma.
Quella dalle due anime. Stesso impasto, due esperienze diverse.
Delicato e sensibile, un soffio di bellezza per quello classico cotto nel forno.
Crunchy ed estrema leggerezza per quello in tre cotture che vive di esilaranti shock termici.

Liturgie consolidate.
Il mio starter qui è quella stregoneria metafisica che ritorna dal Futuro.

Futuro di Marinara

Il profumo del pomodoro arrostito e frullato con origano e aglio. E poi capperi di salina, olive caiazzane, pesto di aglio orsino, a fine cottura le acciughe. Sapori ancestrali in veste moderna con i salti quantici dei 100 gradi al vapore, 180 gradi in frittura, intorno ai 400 gradi al forno. L’aria croccante è servita.

Francesco inganna il tempo che passa e ti catapulta nelle favole.

Alice nel Paese delle Meraviglie

Stesso gioco quantico di cotture ma impasto integrale. All’assaggio si diventa giganti, poi minuscoli, matti, saggi, si scappa dalla normalità e il forever vale un secondo. La Alice nel Paese delle Meraviglie è un’avventura gastronomica: fiordilatte, cavolo nero e all’uscita alici, maionese allo zafferano, chips di cavolo nero croccante, more. Il palato si fonde per la potenza del topping 10x. Perso.

Tra finzione e realtà anche la Verde di peperoncino, impasto ai semi e tripla cottura. Niente lasciato al caso: l’amarognolo della crema di peperoncini verdi, la cremosità dolce della stracciata affumicata e la salsiccia cruda, sisi cruda, a punta di coltello che grassa il morso. La bella d’estate che fa crok.

Verde di peperoncino

Le classiche del menù estivo narcisiste fino al midollo.

Cento giorni a Caserta

Bomba boomerang la Cento giorni a Caserta: crema di pisello cento giorni, cicoria saltata, pomodorino datterino confit, fiordilatte, mascarpone artigianale alla ‘nduja di Spilinga. C’è della pizza in questa cremosità, della ricerca con i presidi Slow Food e delle proiezioni di gusto tra dolce e amaro, acido e piccante. Bomba innamorata, questa t’arrevota o’ core!

La Fior di zucca è in versione reloaded al quadrato in cui i sapori della terra ti esplodono in bocca. Francesco la guarda da un’altra angolazione e la inventa da zero: fiordilatte, crema di fiori di zucca, zucchine fermentate al garum di tonno rosso, menta e aglio, e all’uscita fiori di zucca e conciato 14 mesi. Uno zig zag tra aromaticità e freschezza, lo zing del conciato esalta la delicatezza del fiore in purezza e in crema. Quando il concetto non è un enigma ma una spiegazione. Classe.

Mole dolce e umami, tutta la mistica scioglievolezza della ventresca di tonno rosso contrasta gli scrocchi sonori, sapidi e dolci, delle chips di scorza di pecorino dei Monti Lattari e della cipolla ramata di Montoro, su velluto di cipolle giarratane. La Genovese di ventresca di tonno è un piatto, la scrittura della pizza fra forno e cucina. Momenti di indicibile estasi.

Un percorso rock di voli pindarici sulle onde, di oscillazioni come un’altalena con l’equilibrio sempre presente. Come nei dessert della pastry chef Lilia Colonna, l’anima creativa dolce e traghettatrice verso l’Iperuranio. Lei sa. Se vuoi fare il fico ordina il Figo, pasta sfoglia al burro di Normandia, namelaka di ricotta di bufala e vaniglia, melassa di fico bianco e fico bianco essiccato del Cilento. Fine della poesia. Stessi endecasillabi per il Cosa hai messo nel caffè, un cannolo sfogliato con nocciole caramellate, cremoso al caffè e caramello salato. Pasticceria estrema.

Degustazione di petto e di gola, che appaga l’anima!
Quella con indice, mignolo e pollice alzati.
Perché Francesco Martucci è troppo rock

I Masanielli di Francesco Martucci
Viale Giulio Douhet, 11
81100 Caserta

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