Trattoria Medina al 32 – La bellezza di saper sorprendere

Ruota di carro? Ehm, no.
Cornicione pronunciato? Ehm, si.
Scuola Tizio, filosofia Caio? Ehm, no.


Napoli centro.
Non storico, ma centro centro.
Via Medina, civico 32.
Trattoria Medina dal 1990.
Quasi la mia età, pizzeria adulta, matura.

Napoli fuori e dentro.
Dehors con l’ombra sicura del Maschio, quello Angioino, da un lato e lo scroscio del Nettuno di fronte. Tufo e giochi mistici di sangennari, quelli da sballo firmati Lello Esposito, per il dedans.

Aria frizzantina, come il Gragnano di Cantine Iovine perfetto per la “nuova normalità”. Seggo fuori tra un vociare straniero. Una bella fetta di turisti e la bellezza di una fetta di pizza non turistica.

Margherita

Margherita fedele, onesta, dalla faccia moderna ma dal cuore che non tradisce Napoli.
All’assaggio vince la semplicità dello stupore, struttura fine che espone, orgogliosa e sicura di sé, il preciso equilibrio acidità/dolcezza tra pomodoro e fiordilatte. Felicità estrema.
Impasto diretto, farina doppio zero e lievitazione non spasmodica e quell’onestà intellettuale di informare che il forno qui è gas. Sarei un ipocrita se dicessi che ho appuntato delle discrepanze.
Ad ammaccare e conciare Marco Mastantuoni e Raffaele Sinacra, due timidi protagonisti, giovani che parlano a voce bassa ma che lavorano quatti quatti con l’umiltà di chi vuole fare le cose per bene senza la pretesa di voler spaccare il mondo. Betting on them!

Oltre le apparenze la luculliana della sera: pomodorino giallo, pancetta di mora romagnola scottata, salsiccia selezione cillo, tartufo irpino. Dolce, poi sapida. Poi la ciccia, i profumi, l’amarognolo, il croccante. Lunghissimi sapori, impasto che non scompare e materie prime che suscitano la curiosa domanda di attribuzione. Pronto a rispondere l’istrionico maestro Antonio “Barrique” Esposito, sapere e conoscenza, istinto e razionalità al tempo stesso, cartina tornasole di ciascuna idea che si concretizza nelle creazioni.

Come nella fritta con ricotta di fuscella, provola di Agerola, cicoli, limone candito, pepe rosa. Immorale?! Forse il sapore… Libidine, doppia libidine! Una fritta signorile con toni freschi e aromatici che sgrassano con allegria.

Parto sempre prevenuto perché mi piace farmi sorprendere. No effetti collaterali, tante gioie, l’essenza della napoletanità a portata di tutti. Tremendamente sorpreso.

Trattoria Medina
Via Medina, 32
80133 Napoli

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