Di quella volta che passai per Casa Madre a Largo Arso.
La genesi.
Lì dove il fuoco vivo dell’arte della pizza d’autore non smette di emanare la sua luce. Una certa luce che fece germogliare in me quella voglia matta di ricercare il bello ideale.
Fratelli Salvo. San Giorgio a Cremano.
Stesso cielo della Riviera, stesso garbo, stessa ossessione per la perfezione millimetrica.
Clientela con esigenze diverse, menù collaudato ad hoc.
E nell’accademia dei Lincei del fritto la sorpresa eretica di un nuovo nascituro. Tra le varie signature che hanno fatto storia, et voilà arancino di riso Arborio, con burro di Alpeggio, baccalà mantecato in latte impanato con cornflakes.
Qualcuno ha detto cavia?! Lusingato…


Arancino al baccalà
C’è dello scrocchiarello in questa tenerezza, della cremosità in questa verve, il pesce nordico abbraccia ogni singolo chicco dalle tinte agrumate. Io, totalmente stregato.
Degustazione?! Umile discepolo di questo serafico pizzatrend…
La mia nuova eudaimonia, come un Mig-35 in decollo.
Tanto quello che penso me lo si legge comunque in faccia.

New entry 2021, la Scarpariello.
Pomodoro Caramella di Nola, pomodori datterini bruciati, battuta di pomodoro biologico, olio aromatizzato all’aglio prezzemolo e peperoncino, Tuma persa siciliana grattugiata, pecorino toscano di riserva grattugiato e basilico. Lo spettro completo dei sapori del pomodoro e della pecora. Dolcezza, affumicatura caramellata, intensità, freschezza. Formaggi veri: la Tuma, che continua a piacermi un sacco, leggermente piccante dal sentore lungo e aromatico, il toscano dolce e delicato, mai sapido, e poi l’olio che dà lo zing. Ecumenica e la consapevolezza che da ora tutti gli Scarparielli che mangerò nella mia vita saranno completamente inutili.

Summer Edition 2020, la Fresella. È lei, revived, la ricetta originale. Così proud che mangiarla è come fermarsi davanti ad un capolavoro in un museo. L’asso di bastoni, il signor Wolf, la panacea. Bianca con mozzarella di bufala Campana DOP, battuto di pomodoro, stracciata, pane croccante aromatizzato, cubetti di fior di latte a crudo, basilico. Fresca per il battuto, gagliarda per la consistenza dei latticini, giovanile per il crunch, disarmante per la cremosità.

Il Mediterraneo tutto oltre i confini la Tarallo, tonno e limone con fiordilatte e spuma di yogurt. Non è carne, è tonno fresco affumicato. Grasso, si scioglie in bocca, perfetto così. Eleganza della mousse acida, del candito, della nota croccante. Elegia.

Misteriosa la Torzelle e sarde. La crema dal sapore intenso e persistente, quasi tartufato, e moh dolce e moh amaro, la sapidità del pesce azzurro affumicato ti spingono fuori dalla comfort zone gustativa. Per chi invece la tocca piano come se gourmet significasse alla fine rinnegare i sapori.
Di quella volta che passai per Casa Madre e fu una bella lezione di “stile che non passa”.
Di amore che non torna, ma sta.
Di cibo uguale arte.