Scientificamente parlando l’esperimento va ripetuto più e più volte…
Per minimizzare l’errore e confermare la riproducibilità dello stesso.
A distanza di pochi giorni. Mi succede di rado.
Duplicato 10 Pizzeria Diego Vitagliano.
Esperimento con condizioni al contorno diverse (mi perdoneranno i reviewer), sicuramente più estreme. Locale strapieno, da crazy weekend. Ma requisito trascurabile.
Diego è umanamente onnipresente. E si riscopre eclettico, poliedrico, avvezzo a continui cambi di scena, colpi di teatro, giustapposizione di luci e ombre. Sfumature, immense sfumature.
E così, nel valzer di un servizio che merita sempre la mia menzione e nel fil rouge di calici della sommelier Eleonora Rescigno, puntuale nell’accompagnare il percorso con cantine di eccellenze nostrane (dalla Campania alla Toscana, passando per la Sicilia), la tavola rotonda diviene baricentro di trasfigurazioni. Spaziali e sensoriali.
Friggitoria, pizzeria, bakery, ancora pizzeria, paninoteca, pizzeria romana, “dolceforno” e l’experience è servita.
Mangiare con le orecchie e tra le fiamme: Aglio e olio Croccante, scricchiolio e piccantezza flambè in un cuore disarmante. Io ho gradito.
Be quiet! Arriva il latte che spegne… con la 4 Casi Campani con Provolone del Monaco, caciocavallo podolico, Blu di bufala, Pecorino Carmasciano, fiordilatte di Agerola, pomodorini semidried, crumble multicerali, basilico riccio napoletano. Equilibri stechiometrici, cremosità con sapidità, acidità e dolcezza e nota solleticante. Rugiada per il palato.
Cambio d’abito. Pane sfogliato e intrecciato con scarola riccia condita con colatura di alici, alici di Cetara, olive taggiasche, scorzetta di limone e yogurt al miele. Morbido e friabile dal suono di burro buono, servito con topping che smorza grassezza e sapidità. Matrice essenziale con spinte contemporanee. L’off topic che non è la “solita pagnotta”… Da dipendenza.
Tra Terra e Mare a bordo del suo impasto profumato e scioglievole si sta da dio… L’amaro dei friarielli napoletani saltati in padella, la dolcezza del fiordilatte d’Agerola, la fresca cremosità della maionese a limone, il sapore deciso e ricco di sapidità della bottarga di tonno, il crok delle nocciole tritate. Completa.

Pane sfogliato 
Terra e Mare
Non farsi mancare niente! Soffice, macché sofficissimo… Un soffio il bun tradizionale con ragù napoletano, parmigiana, cialda di Grana Padano, basilico fritto. Un panino gastrocratico (dove non sta per aristocratico ma democratico). Psico felicità.
Alla fine, poi, uno si deve arrendere al piacere. E così arriva la pala, idratata al 92% con vellutata di peperone Corno, papacella arruscata, peperone cusco, Tuma e confettura di papacella. Acido sapido dolce nuovo. Un quadrilatero da ricercare il sapore ossessivamente. Mettici il crunch e la gioia di quando divori tutto.
Long story short, come dessert e predessert i due evergreen della casa.
Pelatella e Marinara Sbagliata, due gioielli speculari di bellezza e delicatezza. Albagia di gusto.

Pelatella 
Marinara Sbagliata
“Giurooo” – come dice la canzone – “Mi fa venire voglia di futuro…”
Bravo Diego.
Duplicato perfetto.
Pubblichiamo!







