10 Diego Vitagliano Pizzeria ormai fa sul serio…
Diego ammacca precisione, concia maturità e inforna costanza.
La sua rivoluzione è in continuo divenire.
Le sue idee pronte, chiare, prive di sovrastrutture.
Circonferenze stilose, stampate di bellezza. Topping e impasto simbiotici, unione di intenti, malandrini e ammaliatori… L’uno vanitoso, l’altro narciso, fusione di istinto e ratio, creatività e identità.
…e il degustar m’è dolce in questo mare!
Coccolato da un servizio illustre.
Zero ossimori: percorsi obbligati e necessari.
Mi sembra di viaggiare in zone rarefatte del pensiero, dove si affina la disposizione al bello, all’esperienza, al guizzo, che si inebria di stili e discipline in un insieme irridente di parche voglie.

La Pelatella è imprescindibile. L’evergreen che da fiducia, la margherita sartoriale con acumi in grado di esaltarne consistenze, profumi, acidità. Leggenda.

La Cacio, pepe, noci e basilico è l’elogio dell’equilibrio. I pesti di noce e basilico compongono note prive di grasso sgradevole, pecorino e Grana allungano, mantecano di umami, le noci scrocchiano, pepe e curcuma da fireworks. Comfort gustativo.

La Porcina è la passeggiata nel fantabosco: porcini, fiordilatte d’Agerola, pomodorini semidry, pestato di aglio orsino, olio extravergine d’oliva aromatizzato al prezzemolo. I funghi sono veri, odore e sapore, dolce e aromatico. Consistono e coesistono perfettamente con l’amico di bosco brioso ed elegante. La punta acida del pomodorino e l’effluvio dell’olio che permane. Indovinata.

La 4 Casi Campani è il colpo di fulmine, il “cheese” che atteggia le labbra a sorriso. Quanto sono democratici insieme certi formaggi: provolone del Monaco, caciocavallo podolico, Blu di bufala, Pecorino Carmasciano, fiordilatte d’Agerola. Pomodorini semidry e crumble multicerali giochicchiano con la cremosità. Rugiada per il palato [auto cit.].

La Marinara Sbagliata è la celebrità. La raffinatezza di pensiero dell’aglio orsino tra San Marzano in purezza e confettura sotto una pioggia d’origano del Matese. Dessert.
Diego vede sotto un’altra forma quello che è il suo mestiere: si sofferma, riflette, pensa.
Io celebro.