Se le aperture milanesi di Pascal Caffet, della Patisserie des Reves e di Pierre Hermè segnano l’ascesa della pasticceria classica francese, Nancy Sannino pone le basi della sua Tour Eiffel nel Parco del Vesuvio… Croissant, pain au chocolat e tutto il repertorio.
La sua Celestina, in quel di Pollena Trocchia (Na), è una guida affettiva col cuore tra le nuvole, uno chiffon rosa in un cielo azzurro. Senza dimenticare la zona del salon de thé, dove l’ampia selezione viene servita da carillon fatati e il tempo è una questione da clessidre…
L’enfant prodige della poche à douille estingue ogni volta la nostra sete di bellezza, di recupero del disincanto, di bisogno naturale di dolcezza.
Già, il dessert, questo sconosciuto bistrattato. Prerogativa: “…deve essere spettacolare perché arriva quando il gourmet non ha più fame!” – diceva nel lontano XIX secolo il gastronomo Alexandre Grimod.
Le creazioni di Nancy danno spettacolo, la sua vetrina magnetica spiaccica la faccia in quella visione traboccante di paris-brest, eclair, flan, tarte framboise, tarte noisette, tarte citron, monoporzioni dall’animo partenopeo, scalate di piramidi di macaron variopinti e discese dalle vette di composizioni fusion.

Come la Sachertorte viennese che si colora della Pellecchiella del Vesuvio. Elegante, suadente. Vanità. Delicata ma presente che privilegia estetica e gusto. Morbido pan di spagna al cioccolato, confettura di albicocche e ganache al cioccolato fondente. Bella compatta, per niente secca con farcitura generosa che dona maggior umidità all’insieme. Magistrale.

Ma la mia passione si chiama Paris-Brest al pistacchio: pâte à choux, pralinato salato, crema mousseline al pistacchio di Bronte. Un sospiro d’amore, un petit gâteau rond dalla corazza quasi croccante e dal cuore morbido, cremoso e avvolgente. Un abbraccio lungo, anzi lunghissimo non totalmente dolce. Iperbole assoluta.
Una pasticceria che vive di precisione, di scienza, ma anche di leggerezza, di giochi sugli abbinamenti, sulle consistenze, sulle temperature per creare un insieme piacevole al palato, convocando amaro e dolce, aspro e salato, croccante al cremoso. Forme nuove, contrasti sentimentali e cromatici, tondeggianti e senza spigoli.
A quanto pare Nancy conosce benissimo le nostre debolezze…
Viva le pasticcerie fatate!