“Loro ridono.
Roventi combaciano.
Parole sincere dicono.
Leggeri come piume baciano.“
Di quella volta, per quelli che volano, stretti in una storia di amore atomico, SuperSantos & nuvole…
Non il classico romanzo picaresco che racconta la solita manfrina, intrisa di luoghi comuni, fatta di bassi, oggi a otto, Sophia Loren.
Pizza fritta & Montanara, qui friggo io!
Autrice, Isabella De Cham.
Romanzo storico sentimentale, insomma.
Qui nella Sanità, Isa continua a scrivere incessantemente l’evoluzione del fritto.
La Classica qui si chiama Chiusa; eterna, che non cede mai allo scorrere del tempo e ai mutamenti dello spazio. Costantemente a pressione, il Pallone d’Oro impalpabile dal ripieno mistico. Cicoli, ricotta, provola, pomodoro e pepe. Un’opera d’arte neoclassica semplice, genuina, ma anche molto più leggera di quanto si possa pensare. Manifattura disarmante.


La Montanara qui si chiama Aperta; moderna, avanguardista, dove il condimento, solo esterno, abbraccia le nuove tendenze gastronomiche, assimilando lezioni dell’alta cucina.
La Marinara Rivisita, manuale d’amore per sapori nostalgici. Pomodorino crovarese, emulsione di pomodoro con olio evo, alici del Mar Cantabrico, origano, aglio, basilico. Ricca, verista, profumata, sfacciata nel gusto, che incornicia una fetta di mondo, a metà strada tra emozione e sentimento. Entra di diritto nella rubrica Mai più senza…


Tutte le note per la Bufalo, spartito completo. La delicatezza fumè dello speck di bufalo, l’acidità dolce del ketchup di pomodoro giallo, la cremosità della stracciata di mozzarella, la freschezza del pesto di basilico. Il concerto.


Tono su tono per la Oro Giallo. La golden hour, i fari negli occhi, luce, tanta luce! Lardo di Patanegra, pomodorini gialli, baccalà. Oro su oro, fritto su fritto, dolcezza su dolcezza. Contrasti omolettici, esercizio creativo di spessore.


Con la Polpo, poi… “V-J Day in Times Square” di Eisenstaedt. Io e Lei, zero freni inibitori.
Scarola scottata, polpo al profumo di kerner, stilton. La genesi. Il mare croccante che sa di terra con picchi forti, leggermente piccanti e avvolgenti. Il mio centro di gravità permanente.


La creatività paga sempre. Quel che conta è lodare l’impasto sottile e saporito, croccante fuori ma mai unto, e morbido dentro, più digeribile e più profumoso, buono che vale la pena anche gustarlo da solo.


Questo è quell’amore tra le parti del romanzo che diviene amore condiviso, che si prolunga dalla frittatina alla mille fritta e continua con la bellezza di alzarsi da tavola senza sentirsi appesantiti, mai con le mani unte.
Perché friggere è una cosa seria,
friggere bene è un atto d’amore.
E questo Isa lo sa…