Petit déjeuner sur les nuages.
Mi perdoni, monsieur Monet, per la storpiatura ma converrà con me che le opere d’arte non hanno regole…
Ore 9.00 circa del mattino.
Mentre a Milano qualcuno sta facendo colazione con cappuccino e brioche, qualcun altro a Napoli con cappuccino e cornetto… io dalla provincia (di quest’ultima), la sto facendo con (beh, nessuno dei due) un croissant.
Grâce à Nancy (la A si legge O), logiquement, che ti porta un angolo di Parigi nella sua Celestina, non un posto qualunque. Una pasticceria che sa di gioielleria fatata, moderna, invitante, pulita, con dolci di eccelsa qualità e con quel tocco familiare di accoglienza calorosa un po’ partenopea.
…e i suoi croissant sono dei profondi paradisi artificiali: disegnati, precisi, burrosi, friabili, leggermente dolci e dal cuore grande. Fragranza di burro buono, alveolatura giottesca, sfogliatura disarmante, farcia ai frutti di bosco vanitosa, delicata e golosa. Con quella pioggia di briciole, perché un vero croissant ti sporca sempre un po’!
A toccare veramente l’apice è il suo pain au chocolat, per almeno quattro motivi:
a. la sfoglia leggera e friabile, che si scioglie letteralmente al palato;
b. la corretta dose di cioccolato, presente e mai invadente;
c. il cioccolato amaro al punto giusto, da equilibrio stechiometrico;
d. quel tocco di salato che contraddistingue la perfezione.
Merci Nancy, che ci dai il nostro pain au chocolat quotidiano… perché la felicità è annidata da qualche parte tra il cioccolato e il burro francese!
colellapizzatour 