‘A Figlia d”o Marenaro – La Zuppa di Cozze, un mosaico di mare d’amare

L’euforia, la napoletanità, l’allegria.
No, non è folklore, è un’altra cosa.
…è l’impeto del mare!
Un mondo inviolato, tra le onde e i riflessi…

Il tempio.
‘A Figlia d”o Marenaro.
Call it magic.

Obbligo di abbandono verso questa leggerezza di sottili pensieri d’occhio e anima.
Disegnati con cura dalla padrona di casa, la signora Assunta Pacifico. Iconica. Vigile. Onnipresente protagonista del suo romanzo. Come in un libro di Goethe…

Un mosaico di mare d’amare.
Partecipazione, devozione, passione…
Sì, qualcosa di carnale, ciò che riguarda il cuore.
Come nei piatti, vivi di qualità e freschezza inaudita.
Come nella Zuppa di cozze, luce della casa.

Zuppa di cozze

Poi in questo Santo Giovedì, Deo gratias, apoteosi.
Cozze, polpi, maruzzielli, vongole, fasolare, scampi.
Vascuotti, tarallo e ‘o russ’, l’olio piccante, santo anch’esso, vera maestria per il dosaggio dei sensi.
Bocconi di mare. Bellezza mai assillante, né oziosa, continuamente sfacciata. Verace in ogni dimensione.
Sapori che corrompono il tempo. Lo fermano. Attimi infiniti, ma io li ricordo tutti.

Zuppa di cozze

Il peccato di gola tra sacro e profano, tra memoria e vizio.
Padre Gregorio Rocco ci perdonerà… Ma in fondo, siamo tutti figli di Re Nasone, Ferdinando di Borbone. Quanto avrebbe gradito!

Pulizia, qualità e tanto amore. Cit.
Come se fosse tutto possibile.
E se vuoi aspettarti qualcosa,
aspettati l’immenso, l’inaudito…

Estasiato!

‘A Figlia d’o Marenaro
Via Foria, 180/182
80137 Napoli

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