Il Gennaro di Jorit vigile di fronte all’ingresso del vicolo.
Via San Biagio dei Librai, pochi passi appena.
La piazzetta del Divino Amore fa da dehors.
Spaccanapoli.
La i si fa muta. Nell’insegna gioca un corniciello.
Trattoria e Pizzeria.
Una scala per raggiungere la sala al piano superiore, partenope nei piatti e alle pareti, con le opere di Pasquale Manzo, dettagli e quel profumo genuino di casa, famiglia.
Già, proprio quella. Insieme ai suoi genitori, Viviana Petrillo, giovanissima e vulcanica neo laureata, gestisce il concept del locale. Un messaggio chiaro, tangibile e respirabile appena si varcano i sorrisi. Ospitalità sincera nella forma e nella sostanza. Dall’inizio alla fine. Sentirsi a casa, sentirsi bene.
Trattoria, senza bisogno di ulteriori definizioni.
No turistica (ci siamo capiti), che serve cucina classica guidata da chef Mattia Ronga, ben eseguita, non di facciata, non creativa. Di sostanza, mi ripeto. Di qualità.
Ai tavoli si può aperitivare con uno spritz accompagnato da bruschette cotte nel forno a legna immerse nei pomodorini del Piennolo o da luculliane fritturine.
C’è la pizza classica da centro storico, fine di pasta, XL e con impasto diretto.
Ma poi i primi lasciano il segno…
Lo Scarpariello, che sblocca il ricordo della semplicità, del gusto, del profumo atavico di pomodoro e formaggio. Sublime.
La Pasta e Patate, densa e fumante, rigorosamente con pasta mista, che vive della regola delle tre P (provolosissima) a cui si aggiunge per lo zing di sapidità la G del guanciale. Eterea.
La Genovese, con le candele spezzate, tre tipi di cipolle (dorata, bianca e di Tropea) e tre tipi di carne. Cremosità dolce e ammaliante.
Proposte anche di mare e secondi della tradizione e un turbinio di idee mai dome. Con il work in progress di Viviana sempre in modalità on: a breve, il Cuoppo di Spaccanapoli (in prossimità del Murales di Jorit) offrirà la qualità della casa al servizio dello street food partenopeo.
Un posto, insomma, dove ci porteresti pure tua madre e perfettamente in linea con il mio concetto di napoletanità seria.
colellapizzatour 