“T’amo o pio Bove…“
Mi perdonerà la signora Bove per l’intro sfacciata.
Mi perdonerà il vate Giosuè per la citazione.
Mi perdonerà chi odia la poetica becera da pizza.
Ma in quel di Montesarchio (Bn) c’è un maestro di arte bianca che dipinge capolavori, che mite infonde nel cuore un sentimento di vigore e di pace…
Eppure Giuseppe Bove, nativo di Maddaloni, terza generazione di cuochi in famiglia, si dichiara egli stesso fumantino, ossimoro del carattere delle sue pizze. Beh, intriso sicuramente dello spirito crepitante de Il segreto di Pulcinella che porta con sé.
Un pulcinella ante litteram, fumettato, avanguardista, dadaista con un maturato e apprezzatissimo equilibrio.
La pizza è l’onnipresenza della sua stessa ispirazione. Sua, identitaria, fatta di mente e cuore. “Un po’ di acqua e farina” – per citarlo – ma sempre precisa, elegante, armoniosa. Moderna con cornicione, evviva!, più timido, fondente al morso, cotta da mani maestose (che bravo il fratello Antonio), che accoglie la mirabilità degli ingredienti, dal mare alla terra, dagli oli ai formaggi, eccellenze su eccellenze del territorio, che danno unicità al suo prodotto.
Fragranza e digeribilità assicurata, per un percorso di qualità e di gusto che resta imperante.

Crea con libertà Giuseppe e accoglie con una montanarina fritta (e asciugata al forno) ripiena a valle di latticello di Pezzata Rossa, tartufo nero estivo, prosciutto cotto artigianale di Bufalo e asparagi. Una carezza in un pugno. La persistenza del simil-bun saporito, iperdry, con la giusta dose di crunch, incontra la leggiadria di un ripieno dai toni caldi che abbraccia monocromaticamente. Ullallà!


Un pugno su una carezza il padellino con farina di tipo 1. L’ordine delle cose si ribalta. Il topping disarma, e qui chefeggia! Un unico punto fisso, la passione per il Bufalo. Stracciata, tartare, cipolla caramellata e provolone del Monaco. Tetra power, mush up soft hard su un batuffolo sofficissimo, come appoggio neutro, dalla texture giocosa. Bam-sock!


Silence. Silence, please… La Capasanta Flowers esige devozione pura. Terra e mare non sono mai state così bene. Sintonia, profumi e bilanciamento. L’aroma della vellutata di tobinambur dona attrito e spessore, il fiordilatte di Pezzata Rossa aggiunge delicatezza, il carpaccio di noce di Capasanta Oceanica JAP Sashimi spinge delicatamente col suo sentore di mare e la consistenza soda, la maionese di Sovrano di Bufala e aceto balsamica e aggiusta in sapidità, il tartufo nero estivo sfuma. La grande bellezza. Shock!


Continuo di gioia pura con l’evergreen della casa. La Omaggio a Montesarchio è il peperone ‘mbuttunato che non ti aspetti. Mangerina, simpatica, vincente. Il solletichino delle consistenze, la genuinità delle materie prime, meritano km e sosta. Wow!


Che poi Giuseppe non profana la tradizione, la Capricciosa Bove mi è testimone. Affrescata alla maniera del Pinturicchio con colori mirabilis: passata di pomodoro ramato arrostito, fiordilatte già citato, funghi cremini arrosto, carciofi bianchi di Progetto Spesa, prosciutto cotto di cui sopra, salame del Sannio, olive nere di Leccino. Tutti presenti, tutti coerenti, tutti coesistenti. Arrivano insieme, da soli, prima e poi dopo. Pizza allo stato puro che scuote ed eleva la bellezza dell’impasto e, laddove si chiudono gli occhi, si odono fate capricciose. Boom!


Arrivano, infine, veri e propri piatti di impasto, dove quest’ultimo sposa sempre la causa. Nella Oca Caprina lo speck d’oca gioca tra pascoli e boschi, incontrando e mo il caprino di Capra mantecato e la polvere di erbe selvatiche e mo i cremini arrostiti e il tartufo. Conoscenza e consapevolezza. L’Essenza di Gambero è una profumeria. Il Rosso in purezza e in nettare, bisque, concassé di pomodori, poi l’amaro della crema di melanzane, la cremosità della stracciata, i capperi, le olive nere, l’origano. Temperature, consistenze, accostamenti. Maestria e cura. Vroom!


Un visionario, un audace, un pulcinella artista. Che vale 100 viaggi.
Resta “pio, o Bove…“
Così perfetto, equilibrato, dotto, senza sbavature, coadiuvato dal tuo ingenuo stupore e dalle onomatopee che produci.
“…e ti ameranno tuttissimi!“