Una caldera parossistica di bello.
Proprio lì, in quel disegno vulcanico.
Tranquillità e pace.
Natura ricca. Materie prime vanitose.
A Pozzuoli Kaldera 538 vive nella dimensione concettuale di chef Cesidio Bottigliero.
Bravo lui, rispettoso e schietto, che mette a proprio agio esaltando con grazia la semplicità. Poche proposte, I like it!


Abbondante, giocoso e florido il Tacos tricolore, con rucola, carpaccio di manzo, stracciata di bufala e pomodorino confit.
Un quadro di manzo la tartare con tartufo, gel di senape, bottarga d’uovo e polvere di scalogno. Piatto libero da riferimenti, audace e attraente e sincero.

La miccia si accende col Bottone di ricotta, lime, polvere di pomodoro e ciuffetti di pesto di rucola. Pasta da effetto wow, tirata in modo superbo, con cremosità e zing attori co-protagonisti. I tasti giusti.
Secondi di carne e carrellata di brace. Varie le referenze e la cottura desiderata si può completare direttamente a tavola. Mistergrill!


I dolci non mancano, made in loco. Vince su tutti per dinamismo e bellezza il Crumble Kaldera 538: base di crumble di arachidi, mousse al cioccolato bianco e Pellecchiella del Vesuvio. Acidità, dolcezza e crunch triade costante prendono le sembianze di una albicocca. Illusione dolcissima.

Un Ristorante, senza bisogno di ulteriori definizioni e che serve cucina flegrea, precisa e naïf, ben eseguita, non sovversiva e né aspramente creativa. Un posto dove ci porteresti pure tua madre e perfettamente in linea con l’alchimia della location. E io faccio il tifo per loro…