Le patatine fritte.
Sì anche quelle fanno alla grande.
Conquistano per sapore e croccantezza.

Le frittatine.
Sì anche quelle fanno alla grande.
Conquistano per doratura, cremosità e croccantezza.


Il pane, che sia bun o pan ciabatta.
Beh, quello poi, ancora di più.
Sfornato ogni mattina. Il primo soffice e suadente, il secondo fragrante e crunchoso.
No, non è questione di captatio benevolentiae. Nessun finto understatement.
Qui si annienta il Junk Food. Elogio della precisione, delle materie prime, del bello.
Non chiamatelo solo un panino. Perché c’è quello pacco con le sottilette (io odio le sottilette) e bacon discount, e ci sono quelli super con Scottona extra e cheddar Westcombe. Poi come un tetris, perfetto, sequenziale, stratificato, arriva la cipolla di Tropea arrostita, la pancetta paesana tostata al forno e maio della casa. Matriosche di gusto, fusioni di intenti, puzzle di incontri col bun spazioso e avvolgente che abbraccia ogni singolo morso. E che buona quella ciccia!!

Food porn non vietato ai minori.
Strane fantasie, certo! Pork & Pork, docet…
La ciabatta scrocchia, la porchetta è succosa, aromatica, abbondante, la provola affumicata fa da ponte con la parmigiana di melanzane rossa, buona più di quella della nonna. L’emulsione di basilico aggiusta in freschezza e le scaglie di Parmigiano Reggiano in sapidità.

Due facce della stessa medaglia. Due proposte speculari dai sodalizi religiosamente opposti, che convivono nel nome della grazia e della conoscenza.
Il burger loft di Pomigliano d’Arco (Na) è orgoglio vesuviano.
Sciuè disegna panini mai fuori posto, mai scostumati, mai volgari. Specchio rilfesso, manifesti identitari di Giuseppe e Marco.
Sì, i fratelli De luca sono adorabili.
Poi ogni cosa che pensano,
la fanno alla grande…