Voglie glicemiche notturne?
Il mio pusher seriale di dopamina resta coerente.
Beh l’assalto ai forni è quotidiano. Sia a Pomigliano (Na) che in via Polveriera (Napoli). Manzoni scansati.
Niente da più abbandono dei profumi della memoria, delle idee travolgenti, dell’eco delle cose fatte per bene, che mai si fermano, mai finisco.
Quanta pasta sfoglia, quanta pasta brioche può contenere una notte?
Beh i tecnicismi sono vivi al palato. La scelta della farcitura, poi, è sempre devastante. Come un bimbo in un negozio di balocchi. Scelgo questo, codesto e pure quello.

L’Ischitano è un sentimento. L’eteroduplex di brioche e sfoglia, unite e tirate senza pieghe. Cromatismi, fragranza e morbidezza. A cioccolato è rincorrere l’adolescenza, a crema è consapevolezza della maturità. Immortale.
La Brioche Pandoro è quel senso estremo di leggerezza. Nuvole e grecale. Delicatezza impalpabile che esplode di farcia luculliana. Con crema al pistacchio è totale perdizione. Un impasto al 95% di idratazione, con la struttura che parla da sé. Un gigante del menù. Affinità elettive.
Il Pansfoglia è la devozione dell’artista al burro di Normandia vanigliato e al cioccolato fondente 60%. Un giro di valzer di doppia sfoglia a media idratazione. Gusto intenso, morso lungo e persistente che non perde mai il filo del discorso. La ricetta per apprezzare le abilità dello zio. Tourbillon.
Intollerabile la bontà del senza lattosio. Come manna dal cielo, pucciate nella Cioco Gianduia con il 45% di nocciole. Chapeau intriso di stima!
Andare a nanna con quel senso di viva soddisfazione, che s’identifica con l’appagamento di appetiti, desideri, aspirazioni.
Che buonanotte zio…