Tre semplici parole inglesi:
Autumn Mania Veg.
Una passeggiata nel bosco tra fuochi d’artificio.
Facile. Prendi tutto l’autunno e pensalo stra-croccante.
Take me home, Country Road cantata a squarciagola…
Il morso è un processo continuo di sbalzi ad effetto.
Cremosità.
Botta di umami.
Crunch.
Crunch. Ancora quel maledetto fantastico crunch.
Sapore.
Cremosità.

Funghi in due consistenze. Concentrazione 10x. C’è l’essenza, la parte viva che profuma e urla. Saltati in padella e ridotti in crema. Champignon e Pleurotus, al forno con aglio, peperoncino e prezzemolo, grossolani, quasi interi, che prolungano, aumentano, aggiungono costantemente quella dose di umami, di autunno, di ricordi, di risotto, di foglie che cadono…
Poi la provola impanata nei corn flakes e fritta. Doppia. Travolgente. Fila e scrocchia. Scrocchia e fila. Al palato un concerto di Tullio De Piscopo, una scatola di Pop Pop, le Cirque du Soleil, in equilibrio perfetto con la rotondità della crema e la delicatezza del pane.
Ultima nota morbida, acida con quell’impressione di freschezza, la maionese al pomodoro. Sì sì, quella tagliatella là!
E vi dirò, nessuna nostalgia della ciccia…
Un panino vegetariano che ha un racconto profondo. Essenziale nel senso di essenza, ripeto. Non zozzo, con la totale bellezza del “nulla che sembri carne”.
Autumn in Puok Burger.
Meglio del cinema…