Un profumo di forno accecante. Le cose che mi piacciono.
È sera ma il pane è appena sfornato…
Si narra che sia il gotha della lievitazione italiana (ed esiste).
Milano centro, nel cuore di Porta Venezia.
Crosta.
Una creatura affascinante, vanitosa, piena.
Format: panificio-pizzeria. Un forno elettrico e un forno a gas all’ingresso.
Un parco giochi per gli amanti del grano con due grandi giocolieri, Simone Lombardi e Giovanni Mineo. Pizza e pane si abbracciano grazie a loro. Ma anche pasticceria e pure ristorante, e per che no, anche bar… con la santità della scelta dei migliori prodotti possibili.


Menù dell’arte bianca diviso per ore diurne e notturne. A pranzo la pala, la tonda di sera.
Volevo degustarle entrambe. Ci resto malissimo, sensibilità. Ma il menù della bella-di-notte è davvero intrigante: poche proposte ma strabordanti di fantasia.
Degustazione di tonde, contemporaneità.
Le assaggio quasi tutte.
Da quelle più classiche a quelle eretiche.
Marinara con pomodoro arrosto.
Margherita.
Bufala.


Il profumo dell’impasto è disarmante. Le cotture non tutte magistrali, ma sono pesante io. Fragranza e digeribilità stechiometriche.
Le più complesse risultano le più equilibrate.
Un tocco di Napoli con la salsiccia, friarielli e crema di alici. Umami espresso bene.
La Premiata vince la medaglia di superstar della serata. Margherita con radicchio al vino rosso, ventricina, gorgonzola, olio evo. Un bouquet aromatico, intenso, continuo. La mia prefe.


Poi l’audacia eretica dell’ananas arrosto che incontra il coriandolo e il cipollotto. Un’idea fresca, strutturata, fusion con candore. Ma l’inferno della pizza è già pronto…
Scherzare si può quando l’esperienza lascia il ricordo. E se il fine pasto è il loro panettone inebriante, di quelli buoni buoni buoni…


…lunga vita a Crosta, un posto di cui ci si può fidare, dalla colazione passando per il brunch alla cena.
Ma mi raccomando pala di giorno, tonda di sera.
Io l’ho imparato… e tornerò col sole.