La Salsiccia e friarielli secondo un pizzaiolo invincibile come Franco Pepe.
Iconoclasta e rivoluzionario, modella la sua Carrettiera con equilibri centrati e scenografia degna del cubismo cezanniano.
Ma qui… è stata (anche) la mano di Stefano! “Colpevole” e prode aiutante di Babbo in grani nella corsa controvento del ridisegno dei panorami della pizza.
Il classicismo che abbandona la componente ruvida senza l’aggiunta di glitter.
Dal banco ai pensieri.
La salsiccia è stagionata, profumosa di spezie, morbida. Impulsi.
Friarielli vivi, vivaci, veraci. Protagonisti autentici.
Aglio, olio e peperoncino. Eleganza aromatica presente.
Poi il grafito moderno su una parete vintage, stracciata di bufala e mandorle. I gemelli dei nostri tempi, cremosità e croccantezza.
Un morso completo di ricordi e intrighi persi.
Gusto trasversale e pulizia di concetto.
L’alfabeto commestibile.
Una di quelle pizze destinate a rimanere ben impresse, che racconta meglio di un libro. Basta leggerne il senso con l’attenzione e la riverenza che riserviamo alle belle storie.
Vabbè, io poi ai Giganti ci credo da quando ero piccolo…
colellapizzatour 