I Masanielli di Sasà Martucci – Degustazione inedita e preziosa

Esiste un impasto che passeggia anche sui palati più esigenti.
Esiste una delicatezza che ammalia in ogni declinazione dello stesso.
Esistono poi certi ingredienti, cercati dintorno, contati sulle dita di una mano, che convivono limpidi, circolari, risoluti.


Sasà Martucci, spoglio da pomposità voluminose, bensì mosso dalla profonda ricerca del km zero e dalla consapevolezza di una pasta extrasensoriale, solca la differenza. Anche nel marasma gastronomico casertano.
Il Masaniello di via Vivaldi piazza l’alzatina, per una degustazione inedita e preziosa.

Subito partenza vivida di traiettorie inaspettate, in alto l’asticella dell’esigenza contaminata.
Margherita con misto bufala che racconta la maturità precisa di chi incide sul realismo e non sull’astrattismo. Trittico affabile, sapore magistrale. Incantato. Bis…

Directed Evolution, Napoletana del Futuro. Ibridi di candore: pomodoro arancione, in passata e in purezza. Un mix di acidità e dolcezza cullato da origano d’Ischia, basilico genovese e olio all’aglio. La tradizione moderna messa a nudo dal piacere dei sensi. Cromoterapia.

Pizza-di-mare fa rima con amare. Carpaccio di ricciola, fiordilatte, Tartufo Moscato nero. Letizia sfrenata, promossa anche intera. Fragranza di iodio e lieve umami di terra. Come definire il t0, come un amuse bouche, come i piedi nell’acqua prima del tuffo. Delicatesse.

Glorificare la quotidianità nella sua accezione più nobile, impaginando una ricetta già stampata. Solo amore per Puparuolo ‘Mbuttunato, in versione veggie. Retorica e campanilismo a volte sono necessari. L’aromatico con la nota fumé della crema di peperone arrostito, la sapidità dei capperi, l’amaro delle olive Caiazzane, l’umami della colatura di alici, il solletichino del crumble di pane raffermo. Mangerina, godereccia, vincente.

Stop, dimentica forme, colori e consistenze! Qui il freestyle incalza in padellino. Morbidezza da cieli leggeri per l’impasto al nero di seppia. Base X Sua Altezza (tartare, bisque e polvere) gambero su trono di ricotta aromatizzata al lime. Un ricamo perfetto tra materia viva e manualità emotiva. Parole superflue, share the love!

La migliore della combriccola per lucidi equilibrismi tecnici arriva al giro di boa. La Pasta e piselli Centogiorni su pizza è un inno alla terra, all’agreste, al lessico familiare. Dolcezza e attrito palatale accomodate con la salinità della pancetta tesa e l’acidità del confit. Supersonica.

Ancora ricettario casalingo ma con una forte dose di crunch. Tre cotture imbibite di ragù napoletano cotto a bassa temperatura, fiordilatte, Parmigiano Reggiano stagionato 30 mesi. Gravida di pezzetti di carne liquida, palpitazione vellutate. La Ragù di Nonna pappulea con coerenza. Riccanza.

La sorpresa riscatta la lettura compromessa. Provola affumicata, pollo alla Cacciatora, germogli di valeriana, amido di mais. Entità indipendente. Densità robusta, morso lungo anzi lunghissimo, internazionale, fluido. Come un kebab auto-regolato da un legame focoso con il territorio. La Cacciatora emana brezze moderne affascinanti.

God bless le menti pensanti. Idee che cambiano direzione e verso. Vegana, certo, con inedite congiunzioni di bellezza. Misticanza, ricotta di mandorle, lupino gigante di Vairano, riduzione di barbabietola, riduzione di papaccelle. Completa. Può diventare una icona pop.

Infine, la 4 Formaggi ai 4 latti, forever fan, ritinteggiata con grazia inaudita il fine pasto perfetto.

Maestria, affidabilità e concretezza. Realizzazioni emotive, affondi passionali e smalto territoriale con un’ardimentosa crew sotto la direzione di Sasà, tanto animo, un tera di cuore e materia grigia a pacchi.

Sasà Martucci – Pizzeria I Masanielli
Via Antonio Vivaldi, 23
81100 Caserta

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