Pizzeria da Lioniello – Un passo indietro; dieci, cento in avanti…

Un passo indietro; dieci, cento in avanti…
Location con serenità condizionata, c’è musica di sottofondo, una cantina libidinosa, calma elegante, una temperatura perfetta. C’è gente.
Al banco (spettacolo a vista) insieme a una squadra di pupi appassionata, un fornaio brillante e il pizzaiolo col cappello. I selfie si sprecano, i languidi sorrisi di pari passo con circonferenze sfornate in continuo ormai vive della doppia anima. Eppure, sostanza, tecnica e abnegazione superano la superstar.

Un passo indietro; dieci, cento in avanti…

Frittatina poetica. Pastella griffata, Senatore Cappelli e Perrier. Si fa presto a dire acqua e farina! Fritto espresso a 24 kt. Cotto, piselli e mix di parmigiano e pecorino. Besciamella di bufala. Beat adrenalinico.

La Campania in un piatto

La frittura resta lodevole, asciutta, color oro colato con La Campania in un piatto. Classica montanarina disegnata su tela diversamente napoletana (da queste parti si dice così). Tuttavia come un profumatore apoteotico di ambienti partenopei. Pomodoro del Piennolo arrostito, pomodori semi-dried di Salerno, olive di Caiazzo, alice di Cetara, origano di montagna. Suntuoso e avvolgente ai margini della perfezione per consistenza e umami spinto.

Un passo indietro; dieci, cento in avanti…

E poi silenzi! Monologo continuo dei profumi. Una visione extralarge. Ruota di carro con impasto contemporaneo. Sottilissima, lunghissima, purissima. Ragù di datterino, corbarino e Piennolo del Vesuvio pappuliato per sei ore con extradose di pecorino romano sia in cottura che all’uscita. Questa Cosacca ha il piglio della sincerità che gioca con i sentimenti. Cottura disarmante e sapore della commozione. Apocalittica.

Double face con grani antichi e multicereali, idratazione del 90% e cottura al vapore. Rigenerato in elettrico e farcito on demand per un crunch educatissimo, che diverte e poi scompare. Una melodia per ogni morso detonata dallo zing della parmigiana di melanzana e dalla cremosità cochon della stracciata. Sandwich di pizza, insomma.

Cambio registro, morbidezza di pasta & crunch di topping. Un padellino che merita il protocollo: semola rimacinata di grano duro, rapporto 1 a 1 acqua/farina, triplo prefermento e cottura in elettrico. “Buttati, è morbido…” sembra dica al pesce spada che si tuffa in un mare di bufala e cipolle di Alife in doppia consistenza (marinate all’aceto di lamponi e maionese). Un mix di suggestioni contemporanee; anche se la base sa di nuvola, l’altezza è il piatto solido che grida “Si può fare…!”. Picco massimo d’assorbimento per Un Tonno in Estasi.

Nerano

Il fiore all’occhiello si presenta rivestito di fiori. Food trend gioioso di crema di zucchine, chips, flowers di zucca, provolone del Monaco, basilico cristallizzato. Una Nerano con la lente di ingrandimento, dove l’impasto non sa di tradizione ma sa comunque di bellezza, di sostanza, di genio nel domare il fuoco (che bravo Michele!). Evoluzione diversamente sana e lode alla precisione.

Gelati nocciola e zuppa inglese

Il cappellaio si fa matto quando porge come fine pasto i suoi gelati di latte di bufala. Un finale d’autore dall’architettura mozzafiato da servire a scopo terapeutico per cuori pesanti.

Ondate di emozioni alimentari, una coccolata immersiva in quel di Succivo (Ce).
Un passo indietro; dieci, cento in avanti…
Il primo, mio che dopo ben cinque anni torno da Salvatore Lioniello.
I secondi, i suoi che raccontano di un talento maturo e fulgido che avanza e straccia ogni ingombrante aspettativa cercando sempre un nuovo punto di crescita.

Percorso praticamente perfetto,
e questa volta
il cappello lo tolgo io…

Pizzeria da Lioniello
Via Murelle, 1
81030 Succivo CE

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