Sarò breve.
No, né lievitazioni, né cotture.
Legami.
Sì, di una certa indiscutibile bellezza.
Dei loro pensieri, dei loro amori tutto so.
Sì, perché loro fanno sul serio.
Equazioni di perseveranze e piccole voci.
Ancorati, ma protesi.
Appartenenze, certo.
Ogni cosa è illuminata.
Pizze maiuscole.
L’offerta, particelle elementari della nostra immensità di uomini.
Quando in anticipo sul tuo stupore, Provola e pepe a modo mio.
In cottura, provola affumicata e basta.
Poi datterino di collina cotto a legna. Pepe. Polvere di limone nero fermentato.
Un’opera in più tempi. Pazza gioia. Smisurata vanità. Estetica di un tornare.
Si assume valore, nel darselo. Esattamente, come ci si può disabituare?
Ed io tra di voi,
ho visto già tutto quanto.
Alle priorità appartiene il riconoscerle per tempo.
Beatrice?! Presente indicativo.
Piena di grazia. C’è rumore e c’è silenzio.
Gli inizi nelle favole sono tutto. Crema chantilly al parmigiano reggiano, mela, blu di bufala, fiordilatte, caciocavallo podolico, erba cipollina. La scrittura è architettura. Sensi che degenerano facili.
Poi restano altre cose sparse, di fuoco e di felicità, che ci imbeviamo. Con voi!
La leggerezza?
La leggerezza è quando si è così profondi da potersi permettere di volare alto.
Bro pizzeria.
colellapizzatour 