Chi s’amò come noi? Cerchiamo
le antiche ceneri del cuore bruciato
e lì cadano a uno a uno i nostri baci
finché risusciti il fiore disabitato.
Pompei. A pochi metri dagli Scavi Archeologici.
Quanta cenere pronta a dar voce al racconto, all’eterno.
Passato & futuro intrisi nelle mura antiche (di una storica dimora ottocentesca) e nei piatti intrisi di modernità.
Cenere Museum & Bistrot.
Un posto profumoso di storia. Piccino, diviso su due piani. Pochissimi coperti.
Come in una grotta. Fascino. Arte, cibo, vino. Soffitti affrescati, su lastre di marmo, diciture di Plino alle pareti, anfore in mostra. Etichette, più di trecento. Il vino si fa percorso serio con il maître sommelier Valerio Coppola, generosità intellettuale-esecutiva che si intreccia in equilibrio preciso con il luogo.
E poi un cuoco di spessore. Pierpaolo Giorgio, chef skillato e pasta lover, che da certa cenere rifulge nuova lirica.
Cavalco il flusso di baldanze rituali e simposi mistici. Entrée eclettico, policromatico, filarmonico. Bocconcino di baccalà, tartare di ricciola con mousse di pomodoro secco, bon bon di riso. Divertisment.
Merluzzo, misticanza e clementine. Dipinto di una fuga spirituale. Trittico che rinfranca per pensiero e movimento.
Poi il risotto ai gamberi avvolto da aurea struggente fa da apripista all’architettura mozzafiato di una composizione che lascia il ricordo: chiocciole con vongole e lenticchia. La grazia del formato di pasta, l’umami marino e l’aromaticità del legume dalla tendenza amara finale. Brezze serafiche e familiari. Nessun imperativo all’infuori del piacere.
Lo stile acuto si riscopre sia nella guancia e scarola, coerenza stilistica fatta di gusto e perizia sensitiva, che nel trionfo conclusivo di dolcezze dove un tiramisù al riso esalta l’abbinamento con una American Stout dalle forti note al caffè.
Luoghi in cui il ristoro detiene ancora il suo significato più intimo. Dove la linearità, di forma e contenuto, coinvolge dall’inizio alla fine con quel fuoco vivo che sembra spento ma dorme sotto la cenere…
colellapizzatour 