Confini – Pazzia, pazziare, pazzielle

Pazzia.
Pazziare.
Pazzielle.

Come un pathos che va curato? Ma no, io in questo marasma ci sguazzo!
Il mio don Chisciotte pure, che non conosce limiti né Confini.

A Pozzuoli il locale dai pochi coperti dei 3 giovani imprenditori, Antonio Ippolito, Giovanni Conturso e Carmine Ferrara, mi sottrae ogni volta dalle «cose serie» degli adulti. Non c’è furore in tutto questo.

Confini significa combinazione, idee precise, predisposizione al viaggio, allo stupore. Niente c’è di più innocente, di meno falso e malizioso, di questa vocazione all’inesplorato che sconfina oltre il senso comune dalle «cose sensate». Pazzia vero?

In cucina, il giovanissimo chef Giorgio Vanacore (classe 1998) dosa tecnica ed equilibrio come un veterano. In sala, Antonio è un mattatore. Don Chisciotte come me, che pazzea mescolando immaginazione e realtà.

Si può mangiare il mondo qui. E i piatti lo guardano per intero.
La mozzarella racconta subito una storia. Ri-vestita a festa con mazzancolle blu e abbigliata con emulsione di pomodorini del piennolo, zest di limone, erba cipollina e crostini di pane al timo. Come nel Monopoli, che passi dal Via e ritiri emozioni… Pazzielle di gusto elegante e persistente.

I Gyoza sono eterni.

Poi il Perù abbraccia la scenografia nipponica. Tiraditos di ventresca di tonno in shabu. Bagnetto in olio bollente aromatizzato e salsa ponzu. Materia. Divertissment et amusement.

Bad boy need Bad bun! E moh chi glielo dice alla salsiccia che il friariello l’ha tradita con il tonno scottato?! La provola, ruffiana, sta a guardare… E a te, piace tutto questo! Bad habit…

Le Croquetas veg con salsa aioli friggono i sensi. Fagiolini, anacardi e lime in crosta di nachos. L’aromaticità della maionese all’aglio spinge il fritto perfetto. Pazzielle coinvolgenti.

Signature dish? Giochi di parole: Pump king. Burloni consapevoli. Perché la vita è troppo breve per mangiare piatti cattivi, si dice così vero? Quindi gnocchi con zucca in doppia consistenza, frutti di mare e olio al coriandolo. Maturità dello chef. Esecuzione, bilanciamento, amore. Il comfort food batte il fine dining! Ricordo.

Poi se la Triglia si fa Crispy, fritta e ripiena di provola, e si tuffa nei friarielli e nella salsa teriyaki, comprendi che esiste anche il manierismo al servizio del gusto e non dell’apparenza. Un po’ di autocoscienza sui toni entusiastici.

Il dessert, infine, stende ogni forma di coscienza. Vaso di cioccolato fondente, mousse di cioccolato fondente guanaja, crumble cacao, sale e fiori edibili. Qui si fa chiamare La vita. Non aggiungo altro…

Confini non è solo tapas e aperitivo! Confini è quel ristorante strabordante di pazzielle con uno «sguardo infante» sul mondo. Quello sguardo così ingenuo da trovare il mondo «divertente»…

Confini
Via Napoli, 221
80078 Pozzuoli NA

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