Il solito appeal estetico.
La solita perfezione stilistica.
Il solito dialogo mirabile tra forma e contenuto.
Siamo alle solite, insomma.
Sapori massimizzati e coerenza intellettuale.
Fogli pieni che diventano vuoti.
Che si riempiono di parole sempre diverse di gusto, sensibilità, perizia, poetica.


La Futuro di Marinara è il tempo nostro, dove si chiudono gli occhi e possiamo portarlo noi, ovunque vogliamo.


La Capricciosa secondo Martucci è il “sospiro di sollievo”, la “riconoscerei tra mille”, la scintilla che mischia i colori e ferma il silenzio. Crema di pomodoro arrosto, fiordilatte, olive caiazzane al forno, funghi cardoncelli saltati, carciofini, prosciutto cotto artigianale di pelatello teanese, salame di maiale croccante.


La Domenica è il ragù marinettiano. Ragù di pomodoro San Marzano DOP cotto 10 ore, punta di petto di marchigiana, pecorino dei Monti Lattari; dopo cottura: pomodori secchi del Piennolo, maionese al ragù. Ardore, sforzo e magnificenza per aumentare l’entusiasmo fervore degli elementi primordiali.


La Mani di Velluto è il tormentone che non passa mai di moda. È visione, e visione è la scienza.


La Formaggi ecc. eccetera, sì, ne ha sette. Fiordilatte, caciocavallo affumicato, feta bio; dopo cottura: Brie de Meaux, scaglie di cheddar Westcombe , scaglie di gruviera, crema di bufala, erborinato affinato all’arancia e al passito di Pantelleria. Insegnaci come si fa, a fare andar d’accordo tutti. Un viaggio nella perdizione delle giostre.
La solita oasi di Francesco Martucci che offre sollievo e/o ristoro dall’assiduo ripetersi di fatti sfidanti nello spazio o nel tempo.