La personalità, l’identità e la genuinità dell’opera e dell’artista.
Ciro Savarese dà la sua anima alla pizza.
Mero gioco di parole, me tapino. Ma qui l’esperienza si legge già nel nome.

Anema & Pizza. Arzano (Na).
Si incontrano entrambe qui. Dietro al professionista timido dalle parole contate, un impasto estroverso dalla dialettica irruente simil Pazzaglia. L’impasto col marchio CS, mi autocito, suo e di nessun altro, che si fa eredità tramandata ai figli, giovanissimi eppure già in prima linea. La quarta generazione che anima e plasma anche nuove forme che gridano “Presente!” ad ogni occasione di topping.
Parola d’ordine? Evoluzione.
Beh, i timorati di pizza lo sanno. Da anni Ciro rappresenta l’emblema del “…non te ne pentirai!”, “…che ricerca della materia!”, “…imprescindibile!”. Un pizzaiolo Sapiens Sapiens.
Ma l’evoluzione degli ultimi mesi vive di una double-face!
At first, fritti d’autore conto terzi.


A pochi metri dalla pizzeria nasce Ciro Savarese Lab: 3 tipologie di crocchè, 8 di frittatine e 4 di arancini, “top quality”, preparate, abbattute e destinate ad aziende ristorative di tutta Italia.
Assaggio 24 kt commuovente. Oro fritto dove la tradizione risorge nel cuore di un crocchè che sa di patata e le frittatine svestono il ruolo delle cenerentole del food porn e raccontano di besciamella di latte nobile e cremosità aromatica. Chapeau.
Poi, evoluzione-su-carta: un percorso multi-impasti (bun, classico, pala, padellino) che si fa strada nel nuovo menù.


Il Bun con la Genovese è l’entrée che sa di eleganza, dove lo scrigno multi cereali eleva il ripieno ad abbraccio assicurato. Gioiellino.


La Regina Margherita rispolvera i sensi sui toni autoctoni e confortevoli della casa. Evergreen.


La pizza in pala Iberica con fiordilatte, crosta di parmigiano, salsa di pomodoro giallo, prosciutto crudo iberico, stracciata di mozzarella e pepe, è il crunch all’altezza dei contenuti. Dolcezza, consistenza e sapore. Un twist continuo di elogio alla materia.
Poi tenerezza e mollica, padellino dalla struttura armonica vestito di Brace. Su una nuvola soffice il cotto Branchi si affumica tra la bufala di Latte Nobile, creme di patate dolci e di porro. Note fumé persistenti, cremosità e texture ammaliante. Serafica.


La stessa si edulcora con frutta candita e vaniglia, lamelle di mandorle, miele al tiglio e confettura di albicocca del Vesuvio “crisommola”. Architetture opalescenti che dispensano tepori di casa.
Savarese si evolve ma l’aveva già fatto da tempo: generosità intellettuale ed esecutiva sempre a disposizione del suo bagaglio emotivo. Un posto che è sempre stato. E sempre sarà.