Sono storie da mare. O d’amare che dir si voglia.
In quel di Bellona, nel profondo casertano, quotidianamente ci si fa un bagno nel pescato del giorno.
Il mare non c’è, è vero! Ma Salvatore Mascia e Marina Bonomo, compagni di vita e di lavoro, sanno come portarlo.
Sì, perché Salvatore, infermiere di Caiazzo folgorato sulla via dell’ittica, daily partecipa in prima linea all’asta del pesce di Formia per consegnare alle mani esperte di Marina, chef partenopea, quell’empatia trascendente rivolta agli abissi.
Ascolto e dialogo con i fondali salmastri e con ciò che li circonda. Tatto istintivo e calibrato. Questo è La Tammuriata…
E così gli apetizer parlano prorompenti di freschezza, di semplicità, di materia.
Passerella:
la tendenza dolce del tonno fresco (pinna blu Jolanda de Colò) si concede all’amaro saporito dei friarielli nell’abbraccio di un bun al latte;
il gambero di Ponza si lascia andare nudo e crudo nella sua immorale bellezza;
l’ostrica David Hervé chiude la giostra dei non cotti con superba destrezza.
Mira mare, mira ancora.
I non crudi divertono senza doverti scervellare. Schietti e impattanti. Tutti buoni. Acciuga a beccafico con pinoli e uvetta, Catalana di mazzancolle locali, Bon bon di gallinella di mare con mayo all’aglione, Triglia agli agrumi, Baccalà delle isole Faroe in tempura con cipolla caramellata rossa di Tropea. Ma ho lasciato il cuore sul Polpo brasato con patate e porcini. Tutte emozioni iodate. Piatti terapeutici insomma.
Lo squillo conturbante di un Linguinone con aglio, olio, peperoncino, baccalà e broccolo barese che detta legge nella sua armocromia tra spinte dolci e piccanti. Le coordinate per la felicità segnalano un Risotto con bisque e tartara di gamberi. Piatti che sembrano che fischiettino apparecchiati al tramonto di un bagnasciuga.
Il minimalismo imbevuto di onestà del Calamaretto pescato locale con brunoise di olive caiazzane presidio Slow Food è la sintesi perfetta della cucina di Marina. Sapore, nient’altro da aggiungere.
Zeppolina di San Giuseppe e Graffetta con confettura di albicocche del Vesuvio a chiudere la sincerità di un posto dove si respira aria buona, aria di mare.
Salsedine a morsi, ospitalità e mestiere hanno un nome e un avamposto fedele qui a Bellona. Sì, il mare nessuno l’ha visto, eppure c’è…
colellapizzatour 