Quando la pizza raccoglie stati d’animo, sogni, promesse, voglia di raccontare, abbandona la sua veste classica e diventa qualcosa di più.
San Nicola la strada (Ce). Zona “Vialone”, strada che porta dritto dritto alla Reggia di Caserta.
Apprendista Pizzaiolo di Mario Tirozzi con Vincenzo Castaldi.
Sì, ancora pizzeria, dove l’apprendistato diventa sinonimo di idee, di sperimentazioni, di confronto continuo con il cliente, di dimenarsi tra impasti e topping.
Un posto che profuma di tasselli di vita marchiati a pelle, di riscatto, di libertà, per motivi che non aggiungono sapore alla pizza (assolutamente!) ma allo spessore di una realtà che sa riconoscere gli orizzonti dai confini.
Al timone del bancone Simona Della Valle, segni particolari pizzaiola. Beato quel giorno che non sarà notizia!
Timida e ambiziosa, Simona, tutta “mani in pasta” e tocco crunch onnipresente, col vezzo dello spolvero di farina di mais bramata.
Una pizza moderna, in divenire, mai ferma, mai arrivata, dove la creatività tuona sia nella giostra dei diversi impasti che nell’irriverenza dei topping.
Delicatezza e corazza dura!
Amuse-bouche che si fa ricordare. Mini bun fatti con la pasta di riporto aromatizzata alla curcuma, con fiordilatte, scarola riccia croccante, sashimi di tonno, cipolla rossa di Tropea caramellata, riduzione di salsa di soia e miele. Più di un bocconcino sfizioso!


Poi l’artiglieria pesante esplode nella precisione di una frittura perfetta e nella morbidezza di un cuore soffiato. La Mamma Montanara con pomodoro San Marzano e abbondante parmigiano reggiano fluisce naturale e genuina con la superficie crok. Autentica.


La Margherita ha l’andatura vincente, cottura solida e trittico espressivo.


La Arancino Distrutto rappresenta la rima libera di spaziare: fiordilatte, ragù, chips di pecorino e parmigiano allo zafferano, crumble di pane grattato. Idee, giochi, destrutturazione, spallate energiche per spingersi oltre. A volte con qualche squilibrio, ma va-bene-così.
Stesso motivetto nella Mastosalvatore con fiordilatte, sfoglie di mela verde, guanciale scottato al cannello, cipolla caramellata, salsa barbecue al Jack Daniel’s, cheddar croccante. Una pizza che vuole essere un panino, che solletica la curiosità con la forza propulsiva della fantasia.


Una turbo pizza che sa stupire la Viaggio tra pomodori, dove la dicitura padellino inganna i precisini. Impasto molto croccante che accoglie una sorta di beatitudine colorata: pacchetelle gialle e rosse, semidry rossi, marmellatina di pomodori verdi, conciato romano e olio al basilico. Franchezza ed equilibrio, decollo estroso con un impatto detonante. Mia prefe.


Ispirati come non mai, i dessert dicono di un finto croissant da mangiare ad occhi chiusi e un cannolo di cialda di pizza fritta.
Apprendere con il vento in poppa: il futuro è da scrivere e quel che siete (uniti) sarà per sempre!