L’Abruzzo è già uno spettacolo di suo, ma se in più gli aggiungi un Luca Cornacchia in splendida forma…
Lui e Giorgia Santuccione son due ragazzi densi con la testa a posto, un legame dolce e i sogni giusti; due talenti per cui anche il Grinch farebbe fatica a non tifare. La loro casa, non più sogno ma solida realtà – come dice il poeta, sforna pizze moderne che raccontano belle storie in quel di Chieti.
Fermenta – Pizza e birra artigianale, fermento e rivoluzione, insomma.
Sì, perché non si tratta solo del profumo di un locale disegnato con gli occhi di Giorgia, dove calore, atmosfera, cura, servizio, vivono in armonia come i colori dell’arcobaleno.
Né solo questione di giochi di circonferenze dove Luca, che ci tiene a parlare solo con le mani, non smette di shakerare sapori vanitosi, mille colori e idee spregiudicate. Beh, l’umiltà sincera che si trasforma in generosità quando diventa boccone.
Né di una carta delle birre, tutte artigianali, che prende a braccetto quella dei vini e alza premi.
La bellezza illuminata è nel far nascere un’idea di pizza seria, là dove non esisteva, e farne mezzo di divulgazione enogastronomica di un territorio, ahimè, poco compreso. Prendendo spunto da tutto ma non assomigliando a nessuno, legando la costa alla macchia interna con un nodo di creatività naïf devastante. Qui la chiamano Abruzzesità!
E poi Pizza Battle, la maturità della loro quintessenza: incroci e “scontri” a quattro mani dove Luca ‘sfida’ maestri pizzaioli e chef, creando mash up e connessioni assai più forti di mille maglie glutiniche fuse assieme.

Qui Luca incontra Luca Pezzetta e la sua pizza romana tradizionale, stesa a mattarello, viva delle note salmastre del pescato di Fiumicino. Il patron di Pizzeria Clementina ti entra in testa a botte di crunch, salumi di mare e croste ambrate & cristalli di sfoglie del suo Micro Forno.
Three, two, one… Fight!


Ciao Mamma, mangio ragù di papera (di Cornacchia) e ci faccio la scarpetta con il Pain suisse (di Pezzetta). Ossimori che fanno pensare. La grazia fragrante, scioglievole, sfogliata e burrosissima che si abbandona all’aromaticità intensa e ruspante del ragù. Il brodo freddo della stessa (servito in teiere fighissime) allunga e titilla. Ricordo.

Ruota l’insegna “Open” il Fast food Fermenta, signori, con la più bella del reame: hot dog (di Pezzetta) con würstel di pecora e salsa bbq di pecora (di Cornacchia). Eccellenza autoctona con linguaggio moderno. In abbinamento una sorprendente Goslar 1826 (gose prodotta dal Piccolo Birrifico Clandestino in collaborazione con il birrificio La Buttiga), freschezza e sapidità dotate di note speziate al servizio di tendenza dolce e grassezza. Good food, good mood!

La prima slice è la fusion perfetta! La romana sottile, croccante, dal bordo bruciacchiato, sposa Quel matto di Luca, Cornacchia certo!, signature dish della casa, topping manifesto di Margherita d’Abruzzo. Come una pappa al pomodoro: pomodoro Pera d’Abruzzo stracciato a mano e macerato con menta, timo, cipolla e misticanza, crema di fiordilatte, crema di basilico e grandinata di pecorino di Farindola. Come il Paradiso ma non all’improvviso, delizia matura e consapevole di sentori nitidi che stendono i sensi. Matrimoni felici. (In abbinamento Colleberdo Trebbiano d’Abruzzo Superione DOC 2022 – Cingilia)

A Roma è l’ora della Vignarola. Pezzetta mette la primavera nel padellino di Cornacchia che si fa sandwich per abbracciare piselli freschi, carciofi spadellati, fave sgusciate e asparagi selvatici. Morso ruffiano, crunch piacione e cremosità golosa. Green power! (In abbinamento Pinot Nero Terre dell’Aquila ‘Diamante Nero’ IGT 2019 – Castelsimoni)

La Capricciosa fa un tuffo nell’acque romane, Pezzetta docet. La premiata Di Mare esige la lettura del protocollo: prosciutto di tonno (4 mesi di stagionatura), bottarga di tonno (1 anno di stagionatura), laccatura di pomodoro Migliarese, stracotto di datterino giallo e rosso con fondo di pesce, stracci di mozzarella di bufala, terra di olive e petali di carciofo alla giudia. La festa dello iodio, dell’umami marino e pomodorisiaco, con spinte saporite ingentilite dall’amaro. L’impasto di Cornacchia, leggerissimo e cotto al millimetro, sfida la forza di gravità, sorregge la generosità di Pezzetta e mitiga le tendenze opposte. Da-mare. (In abbinamento Cerasuolo d’Abruzzo Doc 2022 – Torre dei Beati)

Ghisa, morbida smoked stout prodotta da Birrificio Lambrate dai sentori di caffè e cacao, e pane (di Pezzetta) con ricotta, cioccolato, zucchero, olio e pomodoro (di Cornacchia) come fine pasto coraggioso di un percorso lineare dove la condivisione lascia la gioia in bocca.
Bravo Pezzetta!
E complimenti sinceri a Giorgia & Luca per come incarnano una regione intera con lo sguardo cosmopolita e la traslano in un bagno di meraviglia con la capacità di divertirsi.
E anche il cuore, fermenta…